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San Salvo: per il PD su Arap ed ICEA “L’improvvisazione al potere”

Gennaro Luciano
Gennaro Luciano

Dopo la decisione di Chiodi e Castiglione di giungere alla nomina del commissario per il riordino del Coasiv, Adriano Marzola, a componente il Cda dell’Azienda regionale per le Aree produttive, molte sono state le polemiche sollevate dalla sinistra. Se il presidente del Consiglio comunale di Vasto, Giuseppe Forte, anche consigliere provinciale del PD, si era espresso  parlando di “Un contentino tanto per non far dispiacere i vari Prospero, Argirò e Tagliente e per smorzare le polemiche, violente, degli ultimi giorni” ed aveva aggiunto “Ma con la nomina di Marzola (ndr: non è di Vasto ed era stato nominato commissariato del COASIV dall’assessore Castiglione) nel Consiglio di Amministrazione dell’ARAP non è che si risolvono i problemi che sono sul tappeto. Noi continuiamo a rifiutare l’accorpamento dei Consorzi Industriali d’Abruzzo in quel mostruoso strumento di potere chiamato ARAP”, oggi si registra l’affondo politico anche del Pd sansalvese.

“Se il Sindaco di San Salvo e la sua maggioranza ascoltassero, qualche volta, il Partito Democratico – dicono i democratici – i suoi dirigenti ed il suo gruppo consigliare, la Città verrebbe maggiormente rispettata, non incorrendo in mortificazioni ed ai sui cittadini verrebbero risparmiati “guai” sul piano economico e sociale.

Se il comunicato di Palazzo del 18 Febbraio scorso, con cui il Sindaco ringrazia il Presidente Chiodi per le nomine fatte all’Agenzia Regionale per le Attività Produttive (ARAP) vuole essere la risposta alla interpellanza urgente del Gruppo Consigliare del PD presentata il 9/02/2014, ci dichiariamo assolutamente insoddisfatti.

Aver nominato il Commissario del Consorzio industriale del vastese, Andrea Marzola, come già fatto rilevare nei giorni scorsi da Agostino Monteferrante (Delegato all’assemblea nazionale PD) non soddisfa assolutamente le esigenze poste dal nostro territorio e dalle sue imprese.

I consiglieri Cilli e Mariotti ponevano tre questioni:

1) un governo regionale scaduto ed in regime di prorogatio inedito nella storia delle Istituzioni democratiche non può prendere decisioni che incidono sulla programmazione industriale del triennio successivo;

2) la nomina nel C.d A. dell’ARAP di persona estranea alla cultura, alla rappresentanza ed al territorio del vastese avrebbe rappresentato una mortificazione insopportabile per la nostra Città e per l’intero territorio;

3) il rispetto e della determinazione assunta all’unanimità dal Consiglio Comunale di San Salvo nella seduta dell’11 Ottobre 2013.

In ambienti di centrodestra, per coprire l’imbarazzo della nuova sberla ricevuta dal loro Presidente della Regione, si parla della nomina di un Consiglio di Amministrazione ARAP provvisorio in attesa di individuarlo definitivamente attraverso un bando pubblico.

Rammentiamo che il Codice Civile che regola nomina e durata dei Consigli di Amministrazione, non contempla la nomina provvisoria”.

I democratici, però, non si fermano alla sola questione Arap, ma si spingono anche sulla vicenda Consorzio Icea che ha di fatto provocato una evidente spaccatura nella maggioranza.

“Il 31 Dicembre 2013 – dice ancora il Pd sansalvese – la maggioranza di centro destra con la Delibera n. 70 in Consiglio Comunale, ha approvato il “Riconoscimento legittimità debiti fuori bilancio e ricognizione crediti”.

E’ certo che in seguito alla sentenza della Corte di Appello dell’Aquila a favore dell’ ICEA, il Comune ha un debito fuori bilancio, probabile ma non certo è il credito che il Comune dichiara di vantare da ICEA – Turati – Modulo, credito legato a processi ancora in itinere; semplificando : il Comune vuol pagare debiti certi con crediti probabili.

Inutili, sono state le raccomandazioni dei Consiglieri Comunali del PD che in estremo dissenso hanno abbandonato l’aula.

Inutili anche le raccomandazioni che la trattativa tra Comune e l’ICEA era insufficiente, poiché le parti in causa erano più di due, anche questo più volte sottolineato dai Dirigenti del PD sugli organi di informazione.

Oggi rischiamo di mettere in crisi centinaia di famiglie che hanno scelto come propria dimora un’area di edilizia economica e popolare a prezzi convenzionati, facendo pagare il terreno un occhio della testa. Bel risultato!”

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