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Rimborsopoli: Chiodi sentito dai pm “ho chiarito tutto e non mi dimetto”

Gianni Chiodi
Gianni Chiodi

Sono cominciati ieri gli interrogatori dei 25 indagati per l’affaire Rimborsopoli in Regione Abruzzo. Davanti ai pm Giampiero Di Florio e Giuseppe Bellelli il primo a comparire è stato proprio il governatore Gianni Chiodi, che questa mattina terrà una conferenza stampa sull’accaduto in Procura e non solo. Al termine del confronto coi magistrati Chiodi si è dichiarato “molto soddisfatto” e di essere riuscito a “chiarire tutto” quanto gli veniva contestato: quindi nessun passaggio sulle vicende rose che in questi giorni per l’opinione pubblica hanno colorato tutta l’inchiesta. In due ore di interrogatorio il presidente della Regione è stato il primo a scaricare tutte le responsabilità su assistenti ed impiegati, come ricostruito dall’Ansa. In realtà, sempre secondo l’agenzia di stampa, alcuni passaggi della testimonianza di Chiodi, che non ha detto nulla di più del necessario, non hanno convinto i  magistrati che hanno disposto ulteriori accertamenti. Intanto, però, Chiodi ha chiarito la vicenda del biglietto aereo per gli Stati Uniti definendola “un errore facilmente spiegabile” col fatto “che è stato pagato il mio con bonifico sul conto personale e quello di mia moglie con accredito da parte della Regione”.

All’uscita dalla Procura io giornalisti lo hanno incalzato chiedendogli di eventuali dimissioni, domanda alla quale Chiodi ha risposto fermamente “Assolutamente no!” Insomma un governatore apparso sereno convinto di aver chiarito la sua posizione e di  “avere la coscienza a posto”.

Dopo Chgiodi è stato sentito anche Paolo Gatti assessore regionale alle Politiche attive del Lavoro, a Formazione e istruzione e Politiche sociali, il quale, però, non ha rilasciato dichiarazioni.

Più loquace, invece, Mauro Febbo, che senza mezze misure ha sottolineato di aver “detto ai Pm che mi ricandido alla Regione, gliel’ho detto perché il mio primo reato in teoria sarebbe a Verona, e potrei chiedere la ricusazione. Ma siccome io voglio uscire da Pescara pulito, perché so che questa indagine nel mio caso è stata asettica, sono state prese le carte in modo acritico, io ne uscirò a posto. Tutti i miei conti quadrano alla lira”.

Lapidario Gianfranco Giuliante. “C’era poco da chiarire, mi contestano i pasti. Ero in missione e ho mangiato”: queste le uniche parole dette dall’assessore alla Pianificazione territoriale.

Tranquillo si è mostrato anche il vice di Chiodi, Alfredo Castiglione, convinto anche lui di aver chiarito tutto. Sentito anche l’ex assessore alla Cultura Luigi De Fanis, il cui interrogatorio è durato 15 minuti circa. A lui venivano contestati i pagamenti di alcuni pasti, ma l’ex assessore ha ribadito di aver pagato con i suoi soldi i pasti dei commensali che hanno pranzato con lui. In altri casi, invece, i commensali hanno provveduto di tasca loro.

Tra i sentiti vi è stato anche il consigliere regionale sansalvese Nicola Argirò, che si è sempre mostrato sereno in queste settimane. ”Ho chiarito tutto”, ha detto all’uscita della Procura.

Resta, però, molta attesa per la conferenza prevista questa mattina alle 11.30, nella sede regionale di viale Bovio, nel corso della quale, siamo certi, i giornalisti bombarderanno Gianni Chiodi soprattutto sul capitolo presunte amanti.

Lu. Spa.

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