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Niente referendum per i tagli dei tribunali

assemblea-tribunale - 01La Corte costituzionale ha dichiarato inammissibile la richiesta avanzata da 9 regioni, tra cui l’Abruzzo, di referendum abrogativo della riforma della geografia giudiziaria che prevede la soppressione anche dei tribunali di Vasto e Lanciano.
Mentre la Corte si riuniva a porte chiuse (per una decisione che ha portato via poco più di un’ora di confronto) presso l’Aula magna del Tribunale di Vasto si svolgeva l’assemblea per discutere proprio della spinosa questione. In realtà pochi degli interventi hanno espresso la convinzione che il referendum potesse essere determinante ai fini di un cambiamento di rotta, certo è che però la decisione della Corte costituzionale ha ristretto i margini di manovra dei tanti contrari alla riforma.
Presenti all’incontro di questa mattina promosso dall’Ordine degli Avvocati di Vasto, il presidente dell’ordine, l’avvocato Nicola Artese, i consiglieri regionali Antonio Menna, Antonio Prospero, Nicola Argirò, Emilio Nasuti e Giuseppe Tagliente e diversi amministratori e sindaci del territorio, tra cui il sindaco di San Salvo, Tiziana Magnacca, il sindaco di Cupello, Angelo Pollutri, il sindaco di Celenza sul Trigno, Andrea Venosini, il sindaco di Casalbordino, Remo Bello, il sindaco di Pollutri, Nicola Benedetti, mentre per il Comune di Vasto il vicesindaco Vincenzo Sputore, nelle veci di Lapenna, fuori città per impegni istituzionali.
In apertura Christian Lalla, di Spindoctoring, ha ricordato i dati emersi nell’ultimo sondaggio sulla sicurezza a Vasto e San Salvo: “A Vasto il 50% degli intervistati pensa che la chiusura del Tribunale renda meno sicura la città, il 14% ritiene di no, mentre ben il 36% ha risposto di non averne idea. A San Salvo il 54% ha risposto positivamente, il 33% negativamente e il 13% non si è espresso. Occorre sviluppare una riflessione sui tanti ‘non so’ che evidenziano una scarsa partecipazione dei cittadini a questa problematica”.
Anche in base a questi dati, il presidente dell’Ordine degli Avvocati di Vasto, Nicola Artese, ha sottolineato la necessità di una mobilitazione del territorio che deve passare dalla mobilitazione degli stessi avvocati, anche attraverso il comitato per il referendum, anche se di fatto la Corte costituzionale ha bloccato quella strada. Ma al momento la notizia non era ancora nota.
Polemico nei confronti dei parlamentari del territorio assenti all’assemblea poi, l’intervento del sindaco Tiziana Magnacca: “Anche i sindaci, i consiglieri regionali e gli avvocati hanno i propri impegni, ma sono qui. Mancano invece i parlamentari del territorio, quelli che avrebbero maggiori possibilità di intervento”. A tal proposito l’avvocato Artese ha voluto precisare che comunque “con il senatore Castaldi c’è comunque un’attiva e costante collaborazione”.
Anche i consiglieri regionali presenti hanno sottolineato l’importanza di investire i parlamentari del territorio di un impegno concreto di intervento, al di là del referendum – carta ormai inutilizzabile. Il consigliere regionale dell’Udc, Antonio Menna ha quindi invitato ad evitare contrasti di tipo campanilistico, sostenendo l’ipotesi di accorpamento tra i tribunali di Lanciano e Vasto: “Non ci illudiamo, i numeri non sono dalla nostra parte: nei nostri tribunali si fanno pochi processi, rispetto all’ingolfamento generale della giustizia”.
Sulla stessa lunghezza d’onda il consigliere regionale del Pdl, Giuseppe Tagliente: “Se deve esserci una lotta per tutelare il Tribunale di Vasto, che lotta sia, ma dev’essere supportata da una precisa proposta di revisione della geografia giudiziaria”.
La proposta del sindaco di Celenza sul Trigno, Andrea Venosini, invece, ha riguardato l’idea di avviare “un percorso istituzionale che coinvolga gli enti locali per un incontro con i parlamentari attraverso cui studiare un’azione incisiva nei confronti del Governo”.
Da registrare, inoltre, gli interventi di Ivo Menna – il quale ha tenuto a precisare le responsabilità politiche di un provvedimento nato su iniziativa del pidiellino Nitto Palma e ha invitato gli avvocati ad “incatenarsi” per forme di protesta eclatanti – e del consigliere provinciale Eliana Menna, dell’IdV, prima della chiusura dell’incontro, con gli interventi di alcuni avvocati del comitato pro referendum di Lanciano: “Siamo qui per coinvolgere i colleghi vastesi per una battaglia comune”.
In conclusione il pepato intervento dell’avvocato Giuseppe Mancini, di San Salvo, il quale ha voluto dare una lettura diversa del problema: “Tutti a puntare il dito contro la politica, ma la politica risponde a dei poteri forti. Nel caso specifico, alla magistratura, un potere che né noi, né la politica ha la forza di contrastare. Perciò ben vengano anche le più forti ed eclatanti forme di protesta”.
Alla discussione, però, è mancato il dato fondamentale arrivato solo ad assemblea conclusa: non ci sarà alcun referendum per l’abrogazione della riforma tanto contestata.

Natalfrancesco Litterio

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