Il problema non è certamente recente, ma rischia di diventare cronico: sarà per la campagna limitrofa, sarà per il poco traffico, ma sembra proprio che via Luci sia una delle strade preferite dagli incivili che preferiscono sporcare la città e le sue strade, piuttosto che adeguarsi a poche semplici regole nell’ambito dello smaltimento dei rifiuti. Che la situazione non sia più tollerabile lo si evince non solo dal triste spettacolo di una strada disseminata di sacchetti di immondizia, ma anche dal tenore dei cartelli apparsi nel tempo lungo la via. Si va dal classico “Non gettare rifiuti”, al lapalissiano “Non è una discarica”, fino a più coloriti inviti – rivolti a chi si reca in zona per scaricare (spesso dalle auto in corsa, come si faceva una volta coi criminali feriti davanti agli ospedali) l’immondizia caricata da casa – a recarsi in metaforici luoghi di “villeggiatura” citati – magari con più garbo – in una divertente canzone di Alberto Sordi, dall’inequivocabile titolo “E va, e va”.
Ma al di là dell’esasperazione dei proprietari dei terreni usati come discariche abusive a cielo aperto che sfociano spesso in coloriti cartelli, è chiaro che è inutile attendere ravvedimenti volontari da parte di chi evidentemente non ha la minima cognizione di bene comune; né basta il pur costante e meritorio lavoro dei volontari della Protezione Civile, quotidianamente impegnati su questo fronte, ma che evidentemente non possono battere h24 tutte le zone della città. Però si potrebbe pensare di attivare una delle telecamere mobili in uso alla Polizia municipale proprio su quella strada, almeno per “pizzicare” gli abituali praticanti dell’odioso sport del “lancio del sacchetto”, visto che la condizione della strada e delle campagne limitrofe parla chiaro: non sono episodi sporadici, ma abitudini consolidate che vanno assolutamente corrette, con le buone o con le cattive.
