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Cupello: contro gli aumenti della Tares deciso lo sciopero fiscale

CupelloNon si placa l’ondata di protesta contro la decisione dell’Amministrazione comunale di Cupello di applicare la Tares con i pesanti aumenti delle tariffe che ne sono derivati, una scelta controcorrente rispetto a quella assunta dai vicini Comuni maggiori di Vasto e San Salvo dove si è optato per tornare alla Tarsu.

“I commercianti e gli artigiani del piccolo centro del vastese si sono riuniti in assemblea per discutere della questione TARES e “decidere le iniziative da mettere in campo contro questo insostenibile balzello, che ha comportato aumenti sensibilmente moltiplicati (in alcuni casi sfiorano il 600% in più rispetto alla precedente TARSU)”, racconta Marilisa Spalatino.

Nel corso dell’assemblea, nella quale era presente anche Antonio Turdò, portavoce del Comitato NO TARES dell’Alto e Medio Vastese, è stato ribadito come “questo incremento mette a rischio decine di posti di lavoro e compromette irrimediabilmente lo stesso tessuto economico e sociale di Cupello, causando la vera e propria messa fuori mercato di decine di attività commerciali ed artigiane che fino a ieri hanno fornito lavoro e servizi alla comunità. La crisi economica senza precedenti che sta colpendo tutta la categoria viene oggi aggravata dalla miopia di politici nazionali ed amministratori locali concentrati su uno scontro tra governo centrale ed enti locali che si riversa sui cittadini. In tal modo, si pensa solo a fare cassa drenando risorse vitali dalle attività autonome che sono il vero motore della nostra economia. A tutto questo si aggiunge un costo ormai vertiginoso per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti che, tra l’altro, corrisponde ad un peggioramento del servizio, soprattutto nelle aree artigianali”.

Gli interventi hanno poi portato ad un affondo avverso l’operato dell’Amministrazione comunale che “non ha affrontato minimamente la questione né incontrando gli autonomi di Cupello per spiegare loro gli aumenti, né ha cercato di salvaguardare il proprio sistema economico riducendo al minimo gli aumenti, eventualmente coprendoli con altre partite di bilancio”.

Al termine del confronto si è giunti ad alcune decisioni anche clamorose. Infatti “per protestare contro questo atteggiamento, l’assemblea composta da una quarantina di lavoratori autonomi si è costituita in Comitato, elaborando forme di disobbedienza civile, anche in collaborazione con altri COMITATI NO TARES, sorti spontaneamente sul territorio. In primo luogo si è deciso di attuare lo SCIOPERO FISCALE rimandando le cartelle TARES al mittente sino a quando l’amministrazione comunale non ridurrà il carico previsto dall’aumento TARES a livelli sostenibili per gli operatori economici più colpiti. In virtù di questo obiettivo, il Comitato chiederà al più presto un incontro con il Sindaco”.

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