Banner Top
Banner Top

Gli alunni delle “Rossetti” alla scoperta di Andy Warhol

I 72 allievi del corso orientante artistico della Scuola Media “G.Rossetti” sono sbarcati con i loro insegnanti sul lungarno di Pisa, al Palazzo Blu, dove hanno potuto osservare le 230 opere del padre della ‘Pop Art’, che provengono dall’Andy Warhol Museum di Pittsburgh e da numerose collezioni americane ed europee.

Da quelle più famose alle creazioni meno note: l’esposizione ricostruisce la personalità controversa di Andy Warhol, un fine interprete dei suoi tempi, un osservatore molto attento di un mondo in cambiamento di cui è diventato il profeta.

La mostra chiamata “Andy Warhol… una storia americana“ e inaugurata il 12 ottobre scorso dedicata a un grande maestro dell’arte moderna e contemporanea, rappresenta dopo Chagall, Mirò, Picasso e  Kandinsky una tappa fissa del percorso didattico-labatoriale del corso orientante artistico. “Infatti – sostiene il Dirigente Scolastico Maria Pia Di Carlo – in Italia, Paese dei Beni Culturali per eccellenza, occorre incentivare i ragazzi affinché possano maturare una adeguata conoscenza del proprio patrimonio storico-artistico, la formazione di quel senso civico che tutti noi auspichiamo e che si sviluppa a partire dalla conoscenza e dal conseguente rispetto per quell’insieme di valori territoriali, ambientali, storici e artistici che chiamiamo Cultura. Di qui la necessità di avvicinare i nostri studenti ai grandi avvenimenti artistici del nostro Paese.”

I ragazzi abilmente condotti da esperte guide hanno conosciuto la forte personalità di Andy Warhol, artista che ha sconvolto il mondo dell’arte della seconda metà del secolo scorso spostandone  il baricentro dall’Europa all’America e facendo di New York la nuova capitale dei nuovi artisti.

Le opere proposte ripercorrono un itinerario creativo che parte dai suoi autoritratti e si conclude con le  famose carte da parati, passando attraverso le serigrafie di Marylin Monroe, Jacqueline Kennedy e Mao Tse-Tung e le ancora più famose immagini delle minestre Campbells e delle scatole di sapone Brillo. La creatività di Warhol non si è fermata a qualche stereotipo, ma si è reinventata in continuazione riuscendo sempre a interferire con gli avvenimenti più importanti del suo tempo, ma anche con la vita di tutti i giorni.

Gli allievi hanno potuto osservare come spesso le muse ispiratrici di Warhol fossero gli scaffali del supermercato, simbolo della società commerciale e consumistica che voleva interpretare, ma anche la violenza dell’America lo ha influenzato, dai Kennedy al Vietnam, da Martin Luter King alla sedia elettrica, come le star di Hollywood e i simboli della politica.

Notevole l’interesse mostrato dai piccoli allievi ai quali sono state spiegate sia l’uso delle tecniche tradizionali come tele e pennelli, dalle quali Warhol non si è mai completamente allontanato, sia la tecnica della serigrafia.

Gli allievi sono rimasti stupiti nell’osservare, mescolati alle immagini dei fumetti preferiti di Andy Warhol, da Topolino a Superman, da Babbo Natale allo zio Sam, lo stesso Andy Warhol. “Che ci fa lì nel mezzo?” hanno chiesto incuriositi alle guide. “Il suo sogno era diventare lui stesso un mito.” E nessuno può negare che ci sia riuscito!

Emma Columbro

  • studenti-mostra-wharol-roma-2
  • studenti-mostra-wharol-roma
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli

Related posts

WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com