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Diritto di cittadinanza: a Vasto 30 nuovi italiani ogni anno. 2500 gli stranieri censiti.

Il Multisala del Corso ha ospitato, ieri pomeriggio, un interessante incontro sul diritto di cittadinanza. Organizzato dal Club UNESCO Vasto l’evento è stato incentrato sulle problematiche relative allo stato attuale delle cose, come sollevate dal docu-film regista italo-ghanese Fred Kuwornu “18 IUS SOLI”, e sulle proposte di modifica richieste alla legge x un suo adeguamento a una visione aperta di un Paese tra i più moderni del mondo.

Dopo i saluti di rito dei partners della manifestazione, ovvero il sindaco Luciano Lapenna per il Comune di Vasto, la pastora Gianna Sciclone per la chiesa valdese, il mediatore culturale Hamid Hafdi per l’Associazione Adriatica Immigrati e Lino Salvatorelli per il Comitato provinciale dell’Arci, è stata Bianca Campli, presidente della sezione vastese dell’U.N.E.S.C.O. a introdurre la visione della pellicola che, attraverso le parole di alcuni figli di immigrati (stranamente tutti occupati, però…), ha introdotto le questioni nodali del problema.

A partire dal fatto che un giovane nato in Italia da genitori stranieri non può avere la cittadinanza, ma anche coloro che vivono per decenni nel nostro Paese sono ancora costretti a ricorrere a Carte di soggiorno permanenti che, comunque, ne limitano le libertà; oppure giovani di seconda generazione parlare anche con accenti romani o emiliani o lombardi e dover fare lunghe file dinanzi le Questure per ottenere permessi di soggiorno e rischiare la clandestinità se dopo i 18 anni decidono di non studiare e non riescono a trovare lavoro. 1 milione le persone coinvolte in questa situazione. Questi sono solo alcuni dei punti sollevati, sui quali è tornato anche Gianni Tognoni, direttore del Mario Negri Sud, introducendo l’intervento del regista del film Fred Kuwornu che vive a cavallo tra l’Italia e gli Stati Uniti dove accede facilmente con una Green Card.

Due i concetti sottolineati con forza nel corso del suo intervento: il primo la necessità di vedere questi stranieri non come usurpatori di lavoro, una situazione aggravata anche dalla crisi contingente, ma come una ricchezza da sfruttare e non solo per quei lavori che si dice che gli italiani non vogliano più fare. Bisogna pensare al fatto che molti di essi mantengono rapporti col loro paese di origine e possono risultare di slancio per migliorare l’export nazionale e aiutare concretamente a rilanciare l’economia.

Il secondo punto importante è stata la richiesta di modifica della legge sulla cittadinanza che non contempli soltanto l’attribuzione del diritto a chi nasce in questo Paese anche se da genitori stranieri, appunto lo ius soli, ma di superare questo modus semplicistico facendo introducendo lo ius soli temperato ricordando quanto espresso dal ministro per l’Integrazione Cecile Kyenge, che già qualche mese aveva parlato di concessione della cittadinanza a chi ha un “legame con il territorio, ovvero ai genitori che arrivano in un Paese che li accoglie hanno un certo numero di anni di residenza. Nella mia proposta gli anni di cittadinanza per genitori sono 5 e alla nascita i bambini possono avere automaticamente la cittadinanza italiana con la richiesta dei genitori”

Kuwornu ha sottolineato anche come bisogna superare il mero concetto di integrazione per giungere a una soluzione di tipo nord-europeista e anglosassone di social inclusion in grado di garantire davvero una parità tra le varie anime del contesto italiano.

Bianca Campli ha, invece, posto l’accento sull’ipotesi che un Paese che si chiude su stesso a riccio, come sta facendo oggi l’Italia, rischia un impoverimento e un arretramento pericolosi per il futuro della propria essenza socio-politico-economica.

Alla fine non è mancata neanche una fiammata quando Maria Libbi, impiegata dell’Ufficio Immigrazione della Questura, ha contestato alcune delle cose dette  nel filmato che hanno preso di mira le Forze di Polizia. La Libbi ha sottolineato come a Vasto vi sia una perfetta collaborazione coi mediatori culturali e gli immigrati trovino nella Polizia locale informazioni puntuali e l’aiuto necessario alle loro pratiche e che finanche le file viste nel filmato non corrispondono a realtà.

Il regista ha risposto che quelle immagini e quanto detto corrispondono alla verità , anche se naturalmente fanno riferimento naturalmente alle grandi città. Il tutto complimentandosi per la situazione vastese.

In chiusura il primo cittadino Lapenna ha ricordato come a Vasto vi siano circa 2500 stranieri residenti censiti ed ogni anno vengano concesse una trentina di cittadinanze ipotizzando d’ora in avanti, su stimolo del mediatore Hafdi, una cerimonia ufficiale per i neo-italiani che verrebbero omaggiati con una Carta costituzionale e una bandiera italiana.

Luigi Spadaccini
(spadaccini.luigi@alice.it)

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