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Consorzio di Bonifica: la protesta delle Organizzazioni agricole in Commissione Vigilanza

Organizzazioni_agricoleCome già preannunciato ieri la seduta della Commissione di Vigilanza e Controllo regionale incentrata sul “caso” Consorzio di Bonifica Sud di Vasto ha rappresentato un nuovo sconcertante capitolo della vicenda. Dopo le polemiche per l’assenza di Mauro Febbo, ad alzare la voce sono anche le rappresentanze delle Organizzazioni professionali agricole.

Infatti, in Commissione sono stati ricevuti in audizione i presidenti provinciali di Coldiretti, Sandro Polidori, CIA, Nicola Sichetti, e Copagri, Angelo Radica, che a nome dei loro sodalizi avevano richiesto l’incontro per rappresentare i propri punti di vista in merito alla grave situazione esistente all’interno del consorzio di bonifica Sud “dove i debiti – si legge in una nota congiunta -crescono senza alcun controllo, i dipendenti sono da otto mesi senza stipendio e non si intravedono soluzioni adeguate ed immediate per uscire dalla crisi”.

Nell’occasione, i tre rappresentanti del settore agricolo hanno depositato un documento riassuntivo dei fatti accaduti nel tempo che hanno portato i rappresentanti delle tre Organizzazioni Professionali Agricole alle dimissioni sia dal Consiglio dei Delegati che dalla Deputazione Amministrativa.

“Attualmente – scrivono – all’interno del Consorzio di bonifica Sud di Vasto nessuna Organizzazione Professionale Agricola è rappresentata; lo è solo il mondo della politica. Una politica che, come dimostrano i fatti, è sempre più invadente negli organi di autogoverno del mondo agricolo. Tali atteggiamenti, che ulteriormente stigmatizziamo, hanno di fatto esposto il Consorzio ad una totale ingessatura operativa ed al pregiudizio istituzionale”.

Coldiretti, CIA e Copagri, prendendo ancora una volta le distanze dall’attuale gestione, “ribadiscono che i propri rappresentanti si sono dimessi perché è venuta meno la collegialità e democraticità nelle decisioni, non si è mai chiarita l’esatta entità del debito consolidato, è stata disattesa in maniera sistematica e continuativa, da parte del presidente Fabrizio Marchetti, una formale richiesta avanzata dalla maggioranza dei consiglieri eletti di convocazione del Consiglio per discutere e votare le dimissioni dello stesso e mai messa tra i punti all’o.d.g. del Consiglio.

Il Presidente e la Deputazione Amministrativa si sono auto-rieletti in un Consiglio dei Delegati, il 3 Agosto 2013,  ove erano presenti solo tre persone!!!  Tanti sono gli atti deliberativi assunti su cui  gravano fondati dubbi di legittimità!!!”

Sconcertante, se fosse vero, che “Nel karakiri che stanno portando avanti il presidente Marchetti e la sua amministrazione sempre più insistenti si fanno le voci dell’emissione di una cartella esattoriale straordinaria – alla quale ci opporremo con ogni mezzo – a carico della contribuenza per porre rimedio alla voragine infinita dei debiti”.

Autarchia gestionale e debito incontrollato sono alla base, dunque, della richiesta formale, da parte dei sodalizi degli agricoltori, alla Regione Abruzzo perché “assuma la responsabilità di esercitare un salutare e non più rinviabile potere sostitutivo riconsegnando, nel più breve tempo possibile, il controllo ed il governo agli eletti dei consorziati. Tutto ciò non può essere assolutamente ottenuto attraverso l’indizione di elezioni parziali (illegittime) e con un risultato che sarebbe comunque inconsistente rispetto alla gravissima situazione in cui verte il Consorzio”.

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