Era il 15 settembre scorso quando dal palco dell’Atreju Giorgia Meloni lanciava il cantiere politico culturale di “Officina per l’Italia. “È tempo di riunire e di rimettersi al lavoro con l’unico scopo di lasciare a chi verrà dopo di noi un’Italia migliore di quella che noi abbiamo ereditato – così parlava la Meloni – Oggi può nascere qualcosa di grande, di sincero, di umile e credibile”. Dunque, una nuova unificazione a destra con gli ex AN e gli attuali de La Destra e di Fratelli d’Italia, della Lega e di FLI, ma senza gli estremismi di Casa Pound e Forza Nuova. Un progetto ritenuto molto interessante quello che doveva e deve rappresentare un’ulteriore evoluzione di quella riscoperta dell’anima della destra italiana ormai sopita nelle varie scissioni e nel fallimento della fusione cosiddetta liberale rappresentato dal PdL.
Guido Crosetto, Magdi Cristiano Allam, Oscar Giannino, Olimpia Tarzia, Fabio Rampelli, Giuseppe Cossiga, Luca Gramazio, Adolfo Urso, Franco Mugnai, Pasquale Viespoli, Antonio Guidi, Adriano Teso, Galeazzo Bignami, Ignazio La Russa, Luciano Ciocchetti, Gianni Alemanno e Giulio Terzi di Sant’Agata, ma anche Flavio Tosi, Francesco Storace, Giulio Tremonti e Marcello Pera: questi gli esponenti politic che in un modo o nell’altro in queste settimane si sono accostati a Officina per l’Italia, che oggi sbarca anche in Abruzzo. Ed in quel di Pescara è avvenuta l’ufficializzazione del parto cui molti guardano con interesse anche per la possibilità di riacquisire delle chances e delle posizioni elettorali
Roberto Petri, coordinatore regionale di “Officina per l’Italia”, Armando Foschi, responsabile provinciale ma anche consigliere comunale di Pescara e fino a ieri capigruppo del Pdl, i consiglieri regionali Emiliano di Matteo e Alessandra Petri, gli ex parlamentari Nicola Carlesi e Lucio Zappacosta, l’ex assessore regionale Francesco Sciarretta, l’assessore comunale Nicola Ricotta, sono solo alcuni di coloro che hanno optato per questa strada che sembra percorrerà anche un altro consigliere regionale pidiellino, ovvero Giuseppe Tagliente.
E se Giorgia Meloni, ancora lei, alla presentazione ufficiale tenuta a Montecitorio il 10 ottobre scorso aveva dichiarato: “Vogliamo dare una casa agli esuli della politica, i delusi, quelli che non vogliono un centrodestra subalterno alla sinistra ma che non muoia ponendosi come unico problema Berlusconi, pur avendo il compito di costruire una eredità nel centrodestra di Berlusconi”, Nicola Carlesi ha subito puntualizzato “La mia è una testimonianza che devo alla vita politica per non permettere che la destra muoia e che si lasci tutto cadere così. Non è un ritorno ad Alleanza Nazionale, non si può tornare indietro, ma cercare di riunire in un unico movimento tutte le persone, uomini e donne, che in città e in Abruzzo si riconoscono nella destra e nei suoi valori e idee”.
“Iniziamo – ha sottolineato Roberto Petri – un percorso di ricostituzione e riorganizzazione di quella che è l’area di destra. Un’area che nel passato ha superato anche il 20% dell’elettorato e che oggi, praticamente è dispersa e disorganizzata. L’obiettivo – ha proseguito – è quello di costruire un forte partito di destra, radicato sul territorio, e di dare nuovamente un punto di riferimento a tutti coloro che si riconoscono nei valori e nei principi della destra italiana degli ultimi 60 anni”.
Officina per l’Italia rappresenta però anche una nuova occasione, alla luce anche delle dichiarazioni di intenti di costituire una propria lista alle prossime regionali probabilmente in appoggio alla candidatura di Gianni Chiodi, per le aspirazioni di più di uno di fronte alla riduzione del numero di consiglieri regionali e a candidature che nel PdL sembrano ormai blindate. Tra le più attesi sono proprio le possibili adesioni nel vastese a cominciare da quella di Giuseppe Tagliente, già avvicinatosi a Fratelli d’Italia e alla Destra storaciana in occasione della formazione delle liste per le parlamentari, in rotta ormai definitiva col management pidiellino regionale e anche con Gianni Chiodi e che potrebbe tornare a cavalcare le sue radici politico-culturali insieme all’amico di sempre Nicola Carlesi.