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ARAP, per D’Amico (PD) non è la sede il nodo più importante

Stabilimento SevelAlla vigilia dell’incontro sul futuro occupazionale del vastese che venerdì pomeriggio si terrà nella Valsinello, al centro del dibattito politico resta la costituzione della Azienda regionale delel Aree produttive (ARAP). Nelle scorse settimane abbiamo visto accendersi il confronto in merito alla contribuzione patrimoniale di ogni consorzio industriale all’Azienda e alla sede del nuovo Ente che molti vorrebbero a Vasto.

L’ultimo intervento in materia è quello del capogruppo del PD in Provincia Camillo D’Amico che ricorda come “La mozione sulla costituenda Azienda Regionale delle Aree Produttive (A.R.A.P.)  presentata dal collega Giuseppe Forte e votata a maggioranza dal Consiglio provinciale mirava essenzialmente ad evitare che gli utili finanziari che i consorzi industriali del Sangro e del Vastese andassero a finire nel calderone del costituendo nuovo soggetto e servissero a ripianare i debiti di altri consorzi. Questa era l’essenza principale che poi abbiamo rafforzato con l’idea di predisporre e presentare un disegno di legge regionale che andasse a modificare quello preesistente per la costituenda A.R.A.P. che la provincia può fare ed in ragione della quale abbiamo chiesto la convocazione della commissione consiliare “Bilancio e Sviluppo Economico” per l’avvio delle necessarie audizioni”.

In realtà alcuni esponenti del centrodestra proprio la settimana scorsa hanno frenato su tali presupposti affermando, ad esempio, che il Coasiv deve il suo attivo prevalentemente alla proprietà del Coniv, la società che si occupa della depurazione delle acque e dello smaltimento di molti rifiuti liquidi.

Sulla seconda questione, quella della localizzazione della sede, D’Amico bacchetta sulle mani i due ex democristiani protagonisti di una querelle anche personale, ovvero il “compagno” democratico Forte e il suo ex amico Prospero: “Le polemiche successive su dove ubicare l’A.R.A.P., in luogo della prevista centralizzazione a Pescara, sono solo frutto del folclore localistico.

A noi interessa che le risorse finanziarie disponibili, frutto del buon lavoro svolto dai tecnici e dirigenti dei due preesistenti consorzi industriali del Vastese e del Sangro, vengano spese e reinvestite nel territorio che l’ha prodotto.

Questo non è egoismo ne campanilismo spinto e di retroguardia ma elemento di chiarezza verso i giusti sacrifici prodotti dal territorio che non può essere banalmente vanificato sull’altare di chi non ha avuto le medesime capacità imprenditoriali, tecniche e politiche”.

Insomma, D’Amico rivendica l’utilizzo degli utili dei consorzi che gestiscono aree importanti come Piana San’Angelo, Punta Penna, Valsinello e Valdisangro venga destinato a quelle stesse aree e non vengano inglobati nel bilancio dell’Azienda unica a sanare i debiti contratti dagli altri consorzi abruzzesi “Comprendiamo e condividiamo l’utilità e la necessità di semplificare, aggregare e tagliare i costi della politica e delle dirigenze inutili  ma questo deve avvenire sulla scorta della chiarezza.

Il nostro territorio ha ancora delle buone potenzialità imprenditoriali che chiedono investimenti e servizi; è utile che le risorse disponibili, se non già impegnate, vadano qui mantenute e spese per garantire sviluppo ed occupazione e non distratte altrove per non chiari obiettivi”.

Noi, però, ci chiediamo: se la sede dell’ARAP fosse a Vasto non sarebbe più facile gestire la situazione secondo le aspettative del consigliere D’Amico?

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