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Consorzio di Bonifica Sud, le riflessioni di Massimo Desiati

conferenza stampa-progetto per vasto-dimissioni-sindaco - 08-massimo desiatiSulle dichiarazioni del rag. Raffaele Felice, presidente del Collegio dei Revisori dei Conti del Consorzio di Bonifica Sud cominciano a giungere i primi commenti.

A spostare l’asse del problema verso il mondo politico ci ha pensato da subito Massimo Desiati con una breve nota nella quale richiama alle proprie responsabilità coloro che sono alla guida delle Istituzioni da cui il mondo agricolo tutto dipende. Ecco le considerazioni del leader di Progetto per Vasto.

“Leggo della situazione fallimentare del Consorzio di Bonifica sud. Leggo le dichiarazioni del Presidente del suo Collegio dei Revisore dei conti. Leggo della fortissima presa di posizione dei rappresentanti delle organizzazioni professionali agricole CIA, Coldiretti e Copagri (tutte), che hanno deciso, con pesantissime dichiarazioni, di lasciare il Consiglio dei delegati del Consorzio. Leggo della recentissima rinnovata fiducia al Presidente del Consorzio. Credo che più di tanto non si possa certificare da parte di chi ha responsabilità di rappresentanza. Credo che maggiore arroganza, insolenza e pusillanimità non possa essere dimostrata da parte dei cosiddetti livelli politici che sopraintendono alla gestione consortile.

Non me la sento di puntare il dito verso il Presidente, messo lì ad incarnare logiche di filiera politica, me la prendo con chi ha l’unico interesse a gestire il proprio ruolo di potere. Credo che anche un semplice Consigliere comunale, come me, possa dire la sua, considerando i tanti agricoltori vastesi che pagano servizi, a volte, neanche erogati. E mi chiedo: ma l’Assessore regionale all’Agricoltura, eletto nella provincia di Chieti; il Presidente della Commissione agricoltura del Consiglio regionale, vastese ed eletto nella stessa provincia; il Deputato componente la Commissione agricoltura della Camera, anch’esso titolare di voti provenienti dalla provincia di Chieti; tutti questi rappresentanti istituzionali del medesimo territorio ed iscritti all’identico partito, forti dell’appartenenza ad un’unica filiera politica, appunto, non sentono il dovere, per dignità politica, di prodigarsi per mettere mano alla situazione fallimentare del Consorzio bonifica sud, espressione organizzativa dei servizi agli agricoltori proprio del loro territorio? E’ sufficiente mantenere le posizioni di potere per il tramite di un povero Presidente che sta lì a far da parafulmine?

C’è da restare basiti, almeno per chi ne ha ancora voglia. Ma non c’è proprio nessuno che possa intervenire? Ad iniziare dal Presidente Chiodi”.

 

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