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Abruzzo, ipotesi fine del commissariamento della Sanità

chiodi_gianniSi chiude una settimana conflittuale per tutta la politica regionale, ma si chiude con quella che potrebbe essere una notizia positiva, ovvero i dati sulla sanità abruzzese snocciolati dal presidente della Regione nonché commissario ad acta Gianni Chiodi.

Tant’è che la notizia del giorno, come direbbe qualcuno, è che finalmente si potrà chiedere al tavolo di monitoraggio, previsto per settembre, la fine del commissariamento. “Chiederò la fine del commissariamento – ha detto Chiodi – per restituire alla classe dirigente abruzzese, che ha operato in modo virtuoso, la dignità che merita”.

Secondo Chiodi, dopo gli obiettivi colti, in tre anni di Programma operativo, “con risultati che vanno ben oltre le previsioni più rosee, si può procedere per il futuro attraverso forme ordinarie di gestione”, che prevedranno, dunque, l’assegnazione della delega assessorile alla Sanità. Non solo, la notizia è che con la cessazione dello stato straordinario si dovrebbero produrre la riduzione della pressione fiscale (magari abbassando il bollo auto più alto d’Italia, riducendo l’Irpef regionale e magari il ticket di 10 euro, tutte misure correlate alla necessità di coprire buchi non realizzati dai cittadini, ma da pochi politici) e l’autorizzazione a disporre pienamente dei fondi accantonati.

Prima di lasciare, ovviamente, Gianni Chiodi non poteva rendicontare i propri successi a cominciare dallo sblocco della quota premiale di 382 milioni di euro  grazie alla verifica positiva degli adempimenti regionali da parte del tavolo di monitoraggio.

Capitolo importantissimo il rispetto dei livelli essenziali di assistenza (Lea) per i quali ci sono “buone ragioni per credere che a breve l’Abruzzo sarà la nona regione che garantirà tutti i livelli essenziali. Il punteggio assegnato all’Abruzzo, nel corso dell’ultimo tavolo di monitoraggio è di 150, mentre è 160 il punteggio che nella Griglia LEA equivale all’adempienza per le Regioni. Ci siamo quasi – ha detto Chiodi – il completamento della rete delle cure palliative con l’apertura dell’ultimo hospice dell’Aquila entro l’anno, comporterà l’assegnazione di 11 punti, grazie alla operatività di tutti i 72 posti letto previsti dal Piano di rientro, sui 55 finora attivati”. E pensare che nel 2009 il punteggio era di 122.

Secondo il sub-commissario Giuseppe Zuccatelli esistono ancora criticità come quelle inerenti gli hospices, i punti nascita (sui quali si è aperto un vero conflitto politico), le cronicità e l’adeguamento degli screening.

Andando a mettere le mani nel portafoglio, Chiodi ha ricordato come la spesa totale per l’erogazione dei Lea nel 2012 rispetto a quella del 2008 è stata di 72 milioni di euro in più e di 179 milioni in più l’investimento per la medicina del territorio. Rispetto al 2008, per l’emergenza sanitaria territoriale sono stati spesi 15 milioni in più, per l’assistenza specialistica ambulatoriale ben 95 milioni in più, di cui quasi 23 milioni per la diagnostica.

“Queste cifre – ha aggiunto Chiodi – dimostrano ancora una volta che l’equilibrio finanziario è stato ottenuto senza fare tagli ma spostando le risorse sulla medicina territoriale”. In generale, i costi interni che comprendono il personale, i prodotti farmaceutici e i beni e i servizi sono aumentati del 4,50 per cento rispetto al 2008, si sono ridotti invece i costi per i privati del 4,05 per cento e la farmaceutica convenzionata del 18,70 per cento.

Il commissario Chiodi ha dichiarato di aver assegnato alle Asl, ancor prima del decreto del Governo sul pagamento dei debiti della Pubblica amministrazione, 300 milioni di euro per liquidare i fornitori, mentre ulteriori 174 sono in corso di trasferimento, “In questo modo – ha detto Chiodi – otteniamo il risultato di ridurre i tempi di pagamento e di raggiungere i 60 giorni previsti dalle norme europee”. Chiodi ha ricordato che l’equilibrio finanziario è stato ottenuto senza introdurre ticket aggiuntivi: “l’unico, di 10 euro, è stato introdotto dallo Stato”, ha rilevato.

Resta, però, da dire che nel perseguire tali obiettivi ci si dimentica l’apporto considerevole dato dalla gestione sanitaria soprattutto nella Asl Lanciano-Vasto-Chieti che ha lasciato alquanto perplessi avendo prodotto tagli di posti letto e servizi come non è accaduto in nessuna altra parte della regione, la chiusura di quasi 4 nosocomi e continue polemiche e proteste, l’ultima, seppur sottovoce, pare si sollevi dal reparto di Urologia dell’ospedale di Vasto che si è visto tagliare pure gli ambulatori.

Lu. Spa.

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