Non lascia spazio a molte speranze il verbale dell’incontro che si è tenuto ieri in Regione tra azienda e parti sociali riguardo la situazione della società Silda Spa, parte di quel progetto di riconversione della Golden Lady che si sta dimostrando, giorno dopo giorno, un’operazione quanto meno infelice, almeno per i lavoratori che speravano in un progetto concreto se non di sviluppo, per lo meno di conservazione dello status quo.
Ma dopo le note vicende legate alla New Trade, anche dal lato Silda emergono situazioni che certo non possono far ben sperare. Nell’incontro di ieri in Regione, infatti, la Silda Spa ha chiaramente fatto presente che “non sussistono le condizioni per il prosieguo del progetto industriale di cui all’accordo sottoscritto in sede Ministero dello Sviluppo Economico in data 29/05/2012, poiché sono venuti meno alcuni strumenti, condivisi ed ivi riportati, indispensabili all’attuazione del piano industriale, in primis la misura della formazione on the job”. “Nell’impossibilità di continuare ad operare con serenità e nel rispetto degli obiettivi prefissati”, quindi, l’azienda “si vede costretta ad effettuare le comunicazioni di licenziamento” a far data da oggi, anche se “si impegna a riformulare un piano industriale che tenga conto delle mutate condizioni normative”.
Con quale animo i lavoratori della ex Golden Lady potranno accogliere un ulteriore “piano”, dopo la catastrofica fine dei precedenti è facile immaginare. Dal canto proprio, le organizzazioni sindacali hanno rappresentato nella stessa sede la necessità di “superare l’attuale momento di difficoltà e procedere ad una urgente convocazione del tavolo presso il MISE per superare le problematiche rappresentate dall’azienda e definire un nuovo percorso di reindustrializzazione”.
Intanto si fa sempre più difficile credere in una risoluzione che salvaguardi l’attuale livello occupazionale.
