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Consorzio di bonifica, è caos sulla pelle dei dipendenti

consorzi di bonificaSono giorni frenetici per il Consorzio di Bonifica Sud, quello che  ha la sua sede a Sant’Antonio Abate a Vasto. Molte sono le voci che circolano sul futuro piuttosto nebbioso della sua permanenza in loco, ma, fintanto che in Regione decidano diversamente, sono altri i nodi venuti al pettine. Innanzitutto vi è crisi seria all’interno del management dopo che tre consiglieri delegati hanno dato inizio a una guerra fredda col presidente Marchetti in merito alla impossibilità di gestire l’Ente a causa di una attività personalistica del numero uno del Consorzio.

Il tutto mentre in questi giorni la Regione ha approvato la nuova legge sui Consorzi di Bonifica che rappresenta una nuova sfida per quegli Enti demandando loro nuovi compiti in materia ambientale a difesa del territorio e delle acque, ad eccezione di quella potabile.

Negli intenti degli uomini all’Emiciclo  quello di consentire ai “Consorzi di bonifica di svolgere ulteriori funzioni che permetteranno di offrire più servizi al cittadino e, al tempo stesso, garantirà agli amministratori e, dunque alle strutture amministrative, di avere maggiori introiti che daranno tranquillità agli attuali dipendenti e consentiranno di investire in nuove infrastrutture”.

Ed è questo l’altro capitolo spinoso almeno quanto delicato della vicenda: i dipendenti senza stipendio, una patologia che sembra colpire tutti gli enti regionali siti nella nostra città. Una situazione sulla quale non vorremmo calasse un sipario di disinteresse come pare accadere per il Cotir, la ex Golden Lady e tanti altri.

Il 1 luglio scorso, nonostante lo stato di agitazione sia stato comunicato al Prefetto, all’assessore all’Agricoltura, al Consiglio dei delegati, alla deputazione amministrativa e al Collegio dei revisori dei conti, si è tenuta un’assemblea incentrata sul futuro della società consortile e nessuno degli invitati istituzionali, ad eccezione di alcuni rappresentanti sindacali, si è presentato dando un pesante schiaffo in faccia a quei dipendenti che cercano e si aspettano risposte.

Da quell’incontro non potevano non essere sollevate perplessità e allarmi, tant’è che i sindacati hanno subito puntualizzato come “I dipendenti non hanno ottenuto risposte in merito all’inerzia per la ricostituzione dell’Amministrazione consortile, ormai vacante da oltre sei mesi. Una situazione  che comporta il rallentamento delle attività e l’impossibilità di raggiungere le finalità dell’ente, volte alla tutela del territorio e a garantire la risorsa idrica per uso agricolo, industriale e turistico”.

Viste le incertezze che si accumulano all’orizzonte è facile definire normale l’avvio di uno stato di agitazione permanente che possa indurre le parti a un confronto fruttuoso e che dia risultati concreti: pagamento degli arretrati, certezze sul futuro dell’Ente e della sua permanenza a Vasto e via discorrendo.

Lu. Spa.

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