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Febbo e Giuliante ai parlamentari abruzzesi: no a Ombrina Mare 2

foto da abruzzosvegliati.blogspot.com
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In politica ci sono cose che difficilmente si riescono a comprendere e la questione Ombrina Mare 2 sembra essere proprio una di quelle. Dopo una campagna elettorale a spron battuto dove a Vasto sono venuti candidati di ogni colore politico ad alzare la voce per dichiarare la propria contrarietà alla coltivazione di idrocarburi nell’Adriatico e per promettere un impegno concreto al fine di bloccare tale genere di attività, nei giorni scorsi abbiamo assistito a un vero festival dell’incoerenza, quando prima un’odg, presentato dall’onorevole Vacca ed altri, e, poi, una mozione, a firma di Gianluca Castaldi e altri, sono state bocciate da tutte le forze di maggioranza indistintamente. Nel secondo caso, addirittura, si è deciso di “calendarizzare alla prossima settimana lo svolgimento di una indagine conoscitiva sulla attività di ricerca di idrocarburi nel Mediterraneo“, come se il ministro Passera dell’allora governo Monti avesse adottato decisioni con l’appoggio di gran parte dei parlamentari tuttora presenti nelle Aule senza avere contezza dell’argomento in questione. Tanto per essere chiari, il voto negativo in aula è stato espresso dai parlamentari abruzzesi di PD, PdL e Lista Civica. Oggi, leggiamo che i due assessorati della Regione Abruzzo coinvolti nella vicenda, e che fanno capo a Mauro Febbo e Gianfranco Giuliante, hanno approntato un emendamento “da sottoporre al Ministero dell’Ambiente al fine di promuovere una convinta ed unitaria iniziativa, per impedire l’avvio di Ombrina Mare e al contempo promuovere un Parco adeguato alla realtà territoriale”.

“La proposta – si legge in una nota diffusa alla stampa – è di vietare, nelle zone di mare poste in un raggio di dodici miglia dalla costa adriatica tra Ortona e Vasto l’avvio di nuove attività e installazioni fisse e mobili per la prospezione e la coltivazione di idrocarburi anche se munite delle autorizzazioni necessarie”. “Le vicende relative alla piattaforma “Ombrina” al largo della Costa Teatina –  spiegano nella missiva i due rappresentanti del Governo regionale – producono forti contrarietà nelle comunità territoriali e nell’intero Abruzzo e lo scenario che si prefigura è assolutamente in contrasto con le vocazioni di quella fascia costiera, che verrebbe irrimediabilmente messa a rischio dalle attività di estrazione petrolifere, oltreché drammaticamente sfigurata sul piano paesaggistico, rurale e ambientale”.

Tutto perfettamente in linea con le manifestazioni di contrarietà registrate in questi mesi, con le posizioni e le volontà espresse dai vari Consigli comunali, Vasto compresa, con la manifestazione di Pescara in cui si è levato il coro di no di 40mila persone, però…e sì, perché c’è un però: i due assessori hanno elaborato uno specifico emendamento che è stato portato all’attenzione dei rappresentanti abruzzesi in Parlamento, ovvero quegli stessi che in questi dieci giorni hanno optato per una posizione esattamente opposta.

Da una parte, dunque, l’iniziativa di Febbo e Giuliante,  finalizzata “ad una reale tutela del territorio ed in particolare della Costa Teatina che rappresenta un’assoluta ricchezza per la nostra regione. Per il futuro dell’Abruzzo è necessario fare una scelta precisa: o permettere l’installazione di impianti ed attività che non possono che penalizzare l’immagine di una regione verde o ragionare sulla creazione di progetti più consoni alla nostra realtà, con il massimo coinvolgimento delle Istituzioni locali e delle comunità che sono i veri protagonisti di quel territorio unico per le sue bellezze”; dall’altra chi quella scelta evidentemente già l’ha fatta in direzione non proprio allineata a quella espressa dai rappresentanti regionali, anzi…

La speranza è che le istanze dei cittadini possano trovare accoglimento e il nuovo appello dei due esponenti della maggioranza in Regione, soprattutto con l’approssimarsi del rinnovo delle cariche all’emiciclo, possa sortire  un impegno deciso (e coerente) dei parlamentari abruzzesi “affinché l’emendamento possa consentire che il buon lavoro appena avviato arrivi a termine, producendo gli effetti sperati a tutela della Costa Teatina e delle locali comunità”.

Luigi Spadaccini
(spadaccini.luigi@alice.it)

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