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Scutti, presidente della Sasi, risponde a “Acqua bene comune”

Scutti_DomenicoSi accende la diatriba in merito ai preventivati distacchi delle forniture idriche ai cosiddetti “morosi” stabilito dalla Sasi. Alle accuse rivolte dal movimento “Acqua bene comune” risponde oggi il presidente del CdA dell’ente che gestisce il sistema idrico integrato di quasi tutta la provincia teatina, Domenico Scutti.

“Le notizie contenute nel comunicato stampa diffuso dal movimento “Acqua bene comune” – scrive Scutti – sono assolutamente inesatte. La Sasi spa aveva accumulato negli anni una quantità insostenibile di morosità (circa 15mila utenti), un problema annoso e assolutamente da risolvere per scongiurare il rischio di perdere la gestione dell’acqua a causa della situazione debitoria.

Per questioni di privacy non possiamo entrare nel merito degli insoluti, ossia non possiamo spiegare in maniera più approfondita la natura dei crediti da esigere, ma i giovani avvocati incaricati sono e sono stati assolutamente disponibili e collaborativi. Di certo una situazione di così vasta portata non poteva essere gestita dai nostri uffici interni”.

In merito al conferimento delle operazioni di recupero crediti a legali Scutti dichiara “Abbiamo scelto professionisti che hanno accettato tariffe minime per occuparsi in modo meno impersonale dei singoli distacchi e stabilire, di caso in caso, la rateizzazione più sostenibile per l’utenza. Ora, a qualche anno di distanza, anche le altre società di gestione si sono viste costrette a procedere per far quadrare i conti e mantenere basse le tariffe. Quindi nessuna persecuzione, spesso le bollettazioni di periodi troppo lunghi hanno contribuito a far aumentare la morosità. Le azioni di recupero hanno consentito di arrivare a risultati insperabili fino a pochi mesi fa. Grazie a questi risultati abbiamo programmato investimenti, mantenuto le tariffe basse e scongiurato l’avvento di una gestione privata dell’acqua”.

“Per questo alcune affermazioni – conclude il presidente della Sasi – ci lasciano interdetti. Le aziende private che gestiscono servizi dopo la prima bolletta non pagata sospendono inesorabilmente il servizio, non dopo anni come facciamo noi. In ogni caso mi preme rassicurare i cittadini e ribadire che, ogni nuova strada intrapresa dalla Sasi in questi anni è sempre rivolta verso un’unica direzione: garantire che l’acqua resti un bene pubblico”.

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