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Regione, proposta di legge per la “Valorizzazione del turismo naturista”

anabQuest’oggi Riccardo Chiavaroli (Pdl), Maurizio Acerbo (Prc), Nicola Argirò (Pdl), Carlo Costantini (Idv), Cesare D’Alessandro (Idv), Gianfranco Giuliante (Pdl), Marinella Sclocco (Pd) ed Emilio Nasuti (Pdl) hanno depositato Consiglio regionale un progetto di legge per la “Valorizzazione del turismo naturista”. A detta dei consiglieri “le statistiche dimostrano che in Italia  le stime ufficiose parlano di oltre milione di sostenitori del naturismo. Un milione di persone che si trovano oggi in gran parte a dover scegliere strutture estere per le loro vacanze e che in futuro potrebbero invece scoprire, a partire dalle località dedicate ai naturisti, l’intero Abruzzo”. Negli Stati in cui sono presenti strutture ricettive per naturisti “il naturismo contribuisce in maniera significativa al bilancio annuale del settore turismo. Questo significativo segmento turistico potrebbe interessare anche l’Abruzzo, che diventerebbe un nuovo polo attrattivo turistico per i naturisti di tutta Europa”.

Secondo la proposta di legge, approntata con la collaborazione dell’Associazione Naturista Abruzzese, compito dei Comuni e degli enti competenti in materia, sarebbe quello di individuare e destinare spiagge marine, lacustri o fluviali, boschi ed altri ambienti naturali di proprietà del demanio o di enti pubblici alla libera pratica del naturismo. Anche nella nostra città proprio il mese scorso abbiamo avuto una tre giorni naturista in quel di Mottagrossa che molti siti naturista promuovono come spiaggia riservata a tale pratica.

Mentre gli otto componenti dell’Emiciclo depositavano tale atto, dura è stata la presa di posizione del loro collega Giuseppe Tagliente esplicitata attraverso un comunicato che rappresenta un pesante j’accuse contro l’operato dei consiglieri

“Leggo una nota dì agenzia che riporta la notizia della presentazione in Consiglio Regionale di un disegno di legge sul Naturismo, a firma congiunta di un gruppetto di consiglieri di entrambi gli schieramenti, e mi chiedo:“ siamo alla frutta? No, siamo letteralmente in mutande. Non che ci sia qualcosa di male nel perorare la causa di chi ama mostrarsi in pubblico come mamma l’ha fatto, ma – benedett’Iddio ! – con tanti problemi che ha il nostro Abruzzo, Sanità, Trasporti, Industrie in crisi, Disoccupazione e Infrastrutture da realizzare, proprio della pratica del  nudismo, ci si deve preoccupare?  Ai promotori della legge, i quali si sono spinti  a definire, anche con una punta di sussiego, il Naturismo addirittura come un  “ fenomeno sociale che merita attenzione e va disciplinato con norme chiare”, suggerisco vivamente di volgere invece lo sguardo altrove,  possibilmente dalla cintola in su, e di considerare che gli abruzzesi hanno oggi ben altri c…avoli con cui fare i conti”.

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