Siamo stati i primi a parlarne e oggi ci fa piacere registrare come anche qualcun altro cominci a interessarsi al famigerato Campus Automotive che secondo gli intenti dovrebbe sorgere in Val di Sangro, ma spiegheremo bene in un altro articolo di cosa si tratti. Per ora diciamo solo che, a fronte di uno stanziamento iniziale di 35 milioni di euro, si dovrebbe realizzare un centro ricerche, formativo e di ausilio alle attività imprenditoriali correlate alla produzione automobilistica con tanto di pista prove annessa. Sulla questione, soprattutto in un momento in cui l’incertezza regna sovrana sul mondo produttivo da Termoli all’atessano, oggi è intervenuto il capogruppo del PD in Provincia Camillo D’Amico, che, in una lettera inviata al presidente Enrico Di Giuseppantonio, ha voluto sollecitare riflessioni importanti. Eccone il testo.
Gentilissimo Signor PRESIDENTE,
in data odierna sono accaduti due fatti entrambi documentabili:
– nell’inserto di “Corriere Economia” del quotidiano “Il Corriere della Sera” a pagina 20 c’è un articolo i quali riguarda la società Francese PSA (Peugeot – Citroen) che è socia della FIAT nella S.E.Ve.L. S.p.A. ove si legge chiaramente di un deciso cambio di strategia industriale per il futuro sia in termini di alleanze, guardando verso la Toyota, che d’investimenti che tendono decisamente a “rinazionalizzarsi” allo scopo di salvaguardare posti di lavoro ed il “made in France”. Questa notizia, già nota, rafforza l’incertezza per il futuro dello stabilimento sangrino per il “dopo” 2016;
– nel Tg 3 regionale d’Abruzzo il segretario provinciale della Uilm/Uil (Metalmeccanici) Nicola Manzi ha pubblicamente denunciato che, dal prossimo 1° Luglio, ben 341 posti di lavoro legati alla “Honda Italia” rischiano seriamente di essere persi se non intervengono fatti nuovi e concreti perché la casa madre ha deciso di spostare altrove lavorazioni prima delegate all’indotto locale.
A questo va aggiunto quanto, tempo addietro, il direttore del personale della S.E.Ve.L. S.p.A. ha dichiarato in una lunga ed articolata intervista al quotidiano “Il Messaggero” circa le necessità dell’azienda per quanto concerne le infrastrutture che vertono su un sistema di collegamento viario sicuro, percorribile e veloce ed un porto (Ortona o Vasto?) di supporto.
Alla luce di quanto succintamente suesposto pongo a Lei delle semplici e banali domande: il progetto del centro ricerche dell’Automotive in Val di Sangro, cui sono legate anche la Pilkington e la Denso di San Salvo, così come intelligentemente pensato e concepito è un idea ancora attuale e necessario per lo sviluppo industriale del nostro territorio? Non sarebbe il caso di ripensarlo ed adeguarlo ai tempi oltre che alle prospettive più realizzabili, prevedibili ed immediate?
Non sarebbe più giusto ed opportuno mantenere sì il centro ricerche, che potrebbe essere volano di valorizzazione delle talentuosità locali, e rivedere il progetto legato alle piste di prova dirottando altrove le risorse ivi destinate?
Lo sviluppo di un territorio che ha potenzialità plurali, come il nostro, deve avere una partecipata e condivisa concorrenza, non può avere gestioni esclusive soprattutto quando ci si trova di fronte a crisi profonde e devastanti come quella corrente; il ripensare un disegno di sviluppo fatto pochi anni fa non deve apparire una punizione per nessuno ma un punto di forza per evitare di precipitare nel baratro senza ritorno.
La preghiera e l’invito che Le rivolgo è di convocare al più presto la Consulta Provinciale del Lavoro ove fare una chiara disamina della grave situazione esistente in maniera generale e complessiva, formulare delle proposte operative con tempi di realizzo e risorse certe e concrete alfine di cominciare a produrre decisioni incisive per difendere si i livelli occupazionali che favorire nuovi investimenti per il futuro.
Nella viva speranza di essere assecondato, con l’immutata stima di sempre, La saluto cordialmente.
A Camillo D’Amico, però, ricordiamo come, ad esempio, nel novembre scorso il suo omologo in Regione, Camillo D’Alessandro, diceva ” La scelta strategica dell’automotive non è’ in discussione per quanto ci riguarda (…) tornare indietro sarebbe un suicidio“. Riteniamo che sia giunto il momento di approntare un confronto serio e anche dure, se necessario, a partire dai gruppi politici per arrivare a definire posizioni unanimi che consentano di affrontare la questione a livello istituzionale con le idee ben chiare.
Luigi Spadaccini
(spadaccini.luigi@alice.it)