Era stato il presidente della Provincia, Enrico Di Giuseppantonio, nel convegno organizzato a San Salvo dalle Acli il 1 maggio, a sottolineare l’importanza di creare una grande alleanza per l’occupazione in Abruzzo: “Basta polemiche e divisioni – aveva detto – La disoccupazione è la drammatica emergenza in Abruzzo. O ci si mette tutti insieme per trovare soluzioni o l’emergenza sociale travolgerà tutti”.
Una posizione che trova d’accordo anche Camillo D’Amico, capogruppo del PD in Consiglio provinciale il quale, però, certamente non lesina stoccate all’Amministrazione di centro-destra che fa capo all’esponente di area UdC.
“Siamo favorevoli a fare squadra per concorrere ad invertire la triste tendenza della continua perdita dei posti di lavoro in ogni settore – scrive D’Amico – che si unisce alla delocalizzazione produttiva. A questo si unisce la preoccupazione della prossima fine dei fondi legati agli ammortizzatori sociali. La vera emergenza sociale è il lavoro”.
A questo punto D’Amico sposta la questione sul piano politico in un confronto serrato all’interno della stessa istituzione, ovvero la Provincia, sull’operato della cui Amministrazione l’esponente del PD avanza più di un dubbio: “ La domanda è semplice e spontanea: la provincia cosa fa? Per i tanti e troppi focolai di crisi c’è un quadro chiaro delle varie situazioni che non sia quella, puramente notarile, di certificare l’esistente? Di proprio ed unilaterale cosa ha sin qui fatto per rispetto ai doveri del proprio istituto? A noi sembra si sia realizzato veramente poco in questi quattro anni di amministrazione di centro – destra a guida Udc. Sul tema della viabilità un fermo assoluto nonostante consistenti risorse finanziarie c’erano ed erano disponibili. Sulla pianificazione di area vasta hanno solo subito facendosi espropriare da altri anche temi spiccatamente Teatini come la perimetrazione del parco Nazionale riferita alla Costa. Sulle questioni legate al futuro delle aree industriali non hanno saputo governare le vertenze o intercettare i programmi futuri”.
E poi snocciola alcune problematiche nodali, tra cui la situazione in alcune aree di crisi e il futuro denso di nubi anche dei grandi insediamenti, lo sviluppo portuale e il digital divide : “Della tanto decantata area di crisi della Valsinello di Gissi cosa è successo dopo i tanti clamori e le reiterate promesse fatte ai lavoratori, aziende e territorio dal Centro – Destra? – chiede D’Amico – In Val di Sangro è bene ancora scommettere sul centro ricerche dell’Automtotive ma è utile spendere preziose risorse legati al FAS per le piste di prova quando la Honda ha già dimezzato le maestranze e la SEVEL non da certezze dopo il 2016? Non è forse il caso di avere meno piste di prove e più piste ciclabili dirottando parte dei fondi disponibili (?) per l’infrastrutturazione delle opere sulla costa dei trabocchi utilizzando, per le prove, strutture presenti nel territorio ma attualmente abbandonate come l’autoporto di San Salvo? Sul futuro dei porti di Ortona e Vasto quali programmi ci sono e quali risorse effettivamente sono spendibili? Ancora oggi molte aziende lamentano le difficoltà per i collegamenti mediatici ed informatici che accorcino le distanze fisiche e velocizzano i contatti abbattendo i costi. Cosa s’è fatto per l’attivazione di una banda larga che renda meno disagevole l’operatività delle nostre aziende? Di proprio la provincia di Chieti come intende operare per salvaguardare le proprie strutture e l’identità di ente utile per i cittadini ed il territorio?” “Noi dobbiamo sì fare squadra – ha chiosato l’esponente democratico – ma avendo il coraggio di anticipare e non rincorrere i tempi. Bisogna agire in concreto sfuggendo dalle rituali dichiarazioni di circostanza. Solo così i cittadini farebbero sentire il loro calore umano ed il sostegno necessario per evitare di passare alla storia come coloro che avranno suonano la campana a morte per la provincia di Chieti”.
Lu. Spa.