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Porto in crescita? Forse

rto-cargo-1È passato un mese e mezzo da quando il mercantile Dirhami ha cominciato la sua spola tra il porto di Vasto e quello di Trieste e alla Maersk, il primo vettore al mondo, cominciano a tirare le somme di un servizio portacontainer che stenta a decollare come si vorrebbe a causa del disinteresse, speriamo solo temporaneo, delle grandi aziende. Ma questo Maersk già lo sapeva, quando in conferenza stampa di presentazione definiva la questione come fisiologica.

Se, però, si parla di nuovi interlocutori, quali la Evergreen Shipping che gestisce l’hub di Livorno ed il mercato marittimo occidentale, evidentemente per lo scalo vastese esistono prospettive di crescita e margini di sviluppo che non possono essere sottovalutati. A certificare il ruolo di rilievo che Punta Penna può ricoprire nelle rotte degli scambi commerciali è il manifesto interesse delle aziende daune, già espresso da esponenti del settore agroalimentare in sede di inaugurazione del servizio, ma costoro dovranno aspettare l’adeguamento strutturale ad hoc per vedere soddisfatte le proprie richieste, ed oggi anche con maggior forza da quelle attività impegnate nel settore produttivo di marmi e pietre, da quella di Apricena a quella di Andria, tanto gradite ai mercati dell’Estremo Oriente.

La crescita dell’interesse commerciale dello scalo, se accompagnata da numeri del traffico positivi, potrebbe recare vantaggi economici non di poco conto per le PMI impiantate dalla Val di Sangro al foggiano, ma nel contempo deve essere accompagnata da un rinnovamento infrastrutturale non indifferente.

Atteso che il servizio portacontainer viene tenuto solo sulla banchina di riva, è normale aspettarsi, così come promesso, l’adeguamento di quella di ponente per il quale sarebbero pronti 2 milioni di euro che dovrebbero coprire anche le spese per il dragaggio. Novità sono attese anche per la banchina di levante dove verranno impiantate torri faro e telecamere per consentire i lavori anche in notturna. Lo sfruttamento del traffico marittimo anche da parte delle grandi aziende potrebbe, poi, determinare lo sblocco di investimenti da parte della Sangritana per la realizzazione di un breve tratto di strada ferrata dalla stazione di Punta Penna allo scalo portuale ed il riadeguamento funzionale della tratta verso piana S. Angelo.

Un futuro, dunque, in fermento quello del porto vastese, nel quale si è registrato già un lieve incremento del flusso navale in questi primi mesi del 2013. Tra 45 giorni, però, terminerà la fase di start-up del servizio portacontainer e potremo avere una idea più chiara di quale futuro lo attende.

Lu. Spa.

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