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Sindaci in piazza contro i tagli al sociale

servizi-socialiÈ stata una mattinata di protesta viva quella che ha caratterizzato l’ultimo lunedì, quando circa 200 persone tra sindaci abruzzesi, rappresentanti di associazioni e cittadini, su iniziativa del gruppo del Pd in Regione sono scese in piazza sotto la sede del Consiglio regionale a ribadire il proprio dissenso di fronte ai pesanti tagli ai Servizi sociali messi in cantiere dallo Stato centrale e dal Governo regionale, che non ha provveduto neanche a pagare i Comuni per i servizi già svolti e rendicontati per il 2011 e 2012, come ha sottolineato Marinella Sclocco.

La manifestazione è sfociata anche in un incontro tra alcuni delegati e l’assessore regionale Paolo Gatti il quale sembra aver scaricato le colpe di quel che sta succedendo esclusivamente su Roma e sul Governo Monti, senza lasciare spazio a proposte alternative né, tantomeno, a rassicurazioni sulla possibilità per le Amministrazioni di ottenere i fondi necessari almeno per retribuire i lavoratori impegnati a garantire i servizi sociali.

L’evento di ieri ha rappresentato anche un nuovo atto del conflitto serrato tra l’ex vice-sindaco di Chieti Di Paolo ed il primo cittadino Di Primio. In particolare il primo ha accusato il sindaco di essere favorevole ai tagli prospettati con una dura reprimenda di cui riportiamo i passi cruciali

Alla manifestazione dei sindaci tenutasi ieri (…) per protestare contro i tagli al sociale approntati dalla giunta Chiodi c’è stato un assente illustre: il sindaco di Chieti Umberto Di Primio, unitamente all’assessore alle politiche sociali Emilia Di Matteo. Una grave mancanza di sensibilità di fronte alla sforbiciata con cui sono stati ulteriormente erose le già insufficienti risorse da devolvere ai servizi socio assistenziali. Non si tratta di un taglio che può passare in secondo piano: si tratta di una diminuzione dei fondi drastica rispetto al dato dell’anno precedente, di fronte a cui non si può tacere! (…) Uno scenario apocalittico – ha insistito l’ex vice di Di Primio –  da cui la città di Chieti non è esclusa e che anzi ne vede lo stato dell’occupazione ormai davanti ad un autentico dramma.

Il supporto alle famiglie, in questa situazione, non può non divenire una priorità nell’agenda di un primo cittadino, e personalmente plaudo a quei sindaci che ieri hanno fanno sentire la propria voce contro un provvedimento destinato ad abbassare drasticamente il sussidio che i Comuni possono fornire ai propri amministrati.

Il sindaco di Chieti – ha concluso Di Paolo – evidentemente  non ha ritenuto che questo problema sia così grave, se ha fatto mancare la propria presenza ed il suo appoggio alla manifestazione, presenza che avrebbe certamente avuto un peso specifico notevole trattandosi del sindaco di un capoluogo di provincia. Quello del sindaco e dell’assessore Di Matteo di fronte a questi tagli è un silenzio, dunque, di inaudita gravità. (…) Mi auguro che si sia trattato esclusivamente dell’ennesima distrazione di Di Primio, perché in caso contrario da oggi i cittadini più deboli si sentirebbero ancora più indifesi, vedendo crollare, ancora una volta,  anche l’appoggio del loro sindaco”.

 

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