Sono un “cittadino Preside”. Ho sempre cercato di fare in modo che la scuola, palestra di vita e di formazione del cittadino, fosse il più possibile una “casa di vetro” così come Grillo vuole diventino i luoghi della politica. Noi, però, abbiamo cercato di essere trasparenti sempre e, soprattutto, nei momenti più importanti. Per esempio, per i viaggi d’istruzione che richiedono trasferimenti in luoghi diversi dalle aule scolastiche, abbiamo approvato uno specifico regolamento concordato con tutti gli attori coinvolti, alunni-genitori-docenti, che prevede nei dettagli ogni possibile decisione comune da assumere e rispettare. In particolare si deve prevedere il luogo da raggiungere, l’ora della partenza e le cose da vedere e sulle quali discutere così da potersi preparare per tempo e apprendere al meglio. I nostri “cittadini alunni” sono minorenni ma a loro si deve rispetto anche solo come insegnamento.
Possibile che “cittadini parlamentari” maggiorenni si facciano (de)portare in un posto a loro ignoto per discutere su (ascoltare?) argomenti già decisi e decisioni già assunte? E la casa di vetro? E la diretta streaming? E il rispetto se non per i “cittadini parlamentari”, per i “cittadini che li hanno eletti”?
Potrei anche essere d’accordo che i partiti sono morti o stanno morendo, incapaci di formare una nuova classe dirigente. Ma allora, per dirla con Massimo Gramellini, bisogna immaginarne di nuovi, diversamente strutturati. Può anche darsi che la soluzione siano movimenti di persone perbene agglomerati dal web come i Cinque Stelle, ma dovranno risolvere l’intima contraddizione fra la trasparenza della base e l’oscurità della catena di comando. A cosa serve accendere una webcam in Parlamento se poi l’ufficio della Casaleggio & Associati, in cui si scrivono le regole e si decide la strategia, rimane ostinatamente al buio?
Rocco Di Scipio
