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Contratti di solidarietà anche nel commercio

negozio.chiusoSe l’industria non ride, certo non fa meglio il commercio. Se è vero che esiste una bilancia positiva in provincia di Chieti tra attività aperte e quelle chiuse è anche vero che la strada dell’attività commerciale è sembrata più essere un’ultima spiaggia, un tentativo di trovare uno sbocco occupazionale ormai precluso in altri settori falcidiati dalla crisi e dalla pressione fiscale ormai salita al 52%, come denunciato dall’Istat proprio oggi. E se dopo 20 anni scompare dalla nostra città il marchio Oviesse oggi OVS con la chiusura del punto vendita che costerà il posto di lavoro a ben 8 persone, in altri supermarket si sta affermando la via del ricorso ai contratti di solidarietà già sperimentati nell’industria, nel tentativo di arginare una tendenza al taglio occupazionale. Tutte decisioni che paiono però dei palliativi di fronte ad un immobilismo decisionale senza precedenti ed alla incapacità di approntare un piano di rilancio adeguato, senza il quale presto le misure in cantiere risulteranno inefficaci. Ed è alto il timore che la prossima estate possa costituire un po’ la linea del non ritorno, quella che potrebbe segnare un susseguirsi di serrande abbassate ed uffici chiusi, lo svuotamento definitivo del centro così come della Marina con tutte le ricadute, pessime, sul presente e sul futuro della nostra città.

Perché se è vero che una crisi esiste prima che industriale si tratta di una crisi finanziaria ed è la lunghezza temporale della sua fase critica a lanciare strali sul futuro determinando un impoverimento della borghesia e lo svuotamento di risparmi e conti correnti, quelli che fino ad ora hanno sostenuto le nuove generazioni, causando un danno incalcolabile i cui effetti si faranno sentire anche negli anni a venire, perché, dopo un periodo del genere, chi avrà la possibilità mirerà in primis a rigenerare le proprie riserve e, poi, semmai, comincerà ad alimentare i mercati.

Una realtà delle cose che influirà, e non poco, in primis proprio sulla sopravvivenza delle attività commerciali ed artigianali.

Luigi Spadaccini
(spadaccini.luigi@alice.it)

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