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Aiutateci a staccare la spina

Pare strano, eppure la parola che riecheggia con maggiore forza ed insistenza in questi giorni lungo i corridoi e nelle stanze di Palazzo di Città è responsabilità. L’ha pronunciata dapprima il sindaco Luciano Lapenna già nel corso dell’ultimo Consiglio comunale quando si è visto lanciare il guanto di sfida da Barisano e C. all’atto della votazione sulle NTA. L’ha ripetuta anche ieri il primo cittadino richiamando la sua “ex” maggioranza alla coesione in vista dell’approvazione dei bilanci. Responsabilità, però, l’hanno chiesta stamani anche alcuni consiglieri della minoranza che hanno invitato senza scrupoli i socialisti, in modo chiaro ed inequivocabile, ad “aiutarli a staccare la spina” ad una Amministrazione ormai agonizzante. Nell’aula “Vennitti”, erano seduti sugli scranni normalmente occupati dalla Giunta Guido Giangiacomo, Etelwardo Sigismondi, Massimo Desiati e Manuele Marcovecchio, che non hanno lesinato frecce al curaro nei confronti dell’Amministrazione di centrosinistra in toto. Lo spunto è stato dato da quanto accaduto proprio nell’ultima seduta dell’assise comunale sia in merito all’approvazione di stretta misura delle NTA sia in merito alla questione dell’anticipo del pagamento della TARES.

Chiediamo al sindaco di revocare in autotutela l’approvazione delle NTA – ha esordito Sigismondie lo facciamo per grande senso di responsabilità (di nuovo, ndr) e di amore nei confronti della città. La procedura di approvazione ha forti carenze e lacune che potrebbero portare ad una nuova impugnazione e, quindi, ad un nuovo annullamento”. Non perde tempo il consigliere in quota Fratelli d’Italia per ribadire quanto già espresso dalle opposizioni nel corso della seduta consiliare circa, soprattutto, la necessità di una ripubblicazione delle norme come modificate dopo la procedura VAS e l’obbligo di sottoporle a quanto sancito dall’art. 5 comma 10 della Legge regionale 28 dell’11 agosto 2011, ovvero la microzonazione sismica, mancante nel caso di specie.

Giangiacomo ha anche ricordato il problema attinente il mancato aggiornamento delle tavole della trasparenza amministrativa, “indispensabile alla luce anche del fatto che le NTA sono state approvate con solo 2 voti di scarto”. Il capogruppo del PdL, pur sottolineando ancora una volta che le mancanze procedurali sottoporranno l’intero impianto delle norme a possibili impugnazioni dinanzi al TAR, come peraltro già accaduto per la VAS, ha anticipato che i consiglieri presenti stamane non faranno ricorso contro l’approvazione, ma interverranno “in eventuali giudizi come portatori di interessi dei cittadini”.  Sigismondi ha ribadito come “in più di un’occasione abbiamo chiesto a gran voce all’Amministrazione di iniziare una vera e seria variante al Piano Regolatore Generale, come nel Consiglio comunale del 18 giugno 2012, anche alla luce delle continue critiche al PRG licenziato dal centrodestra. È una scelta – ha aggiunto il consigliere di FdI – che è risultata impossibile in quanto non esistono i presupposti necessari, manca una maggioranza, mancano i numeri, manca un’unica linea sul tema e mancano le condizioni politiche”.

Marcovecchio ha introdotto la breve parentesi sulla TARES per la quale l’Amministrazione ha votato la possibilità di anticipare il pagamento: “abbiamo espresso un voto contrario perché riteniamo che in un momento di grande difficoltà chiedere di anticipare il pagamento sarebbe stato un affronto ai cittadini –  ha detto – E poi, lo stesso Partito Democratico in ambito nazionale ha già depositato una proposta per posticipare l’entrata in vigore della tassa. Evidentemente l’Amministrazione per problemi di liquidità ha inteso procedere spedita sull’anticipo della TARES”.

Ci è andato giù in modo più pesante Massimo Desiati: “la TARES è un provvedimento che non ha cogenza nei confronti dei vastesi in quanto pagare è facoltativo, ovvero si dà la possibilità ai vastesi di pagare in aprile; ed è una tassa di scopo in quanto il prelievo viene fatto per coprire le spese del servizio di raccolta dei rifiuti. Il fatto, però – ha insistito Desiati – che questi soldi non vengano usati per coprire i servizi, ma per pagare le spese fisse, come gli stipendi dei dipendenti, qualche perplessità la pone.” Il numero uno di Progetto per Vasto, quindi, ha scelto di puntare con forza il dito sulle mancanze operative dell’Amministrazione in ambito urbanistico e, soprattutto, sulla paventata revisione del PRG come annunciato in aula “il 24 settembre del 2011, in occasione della celebrazione dei primi 100 giorni di sindaco e dell’Amministrazione che a lui riferisce la propria inazione”, quando Il primo cittadino sosteneva che avrebbe provveduto ad una Commissione ad hoc per approntare una variante ed alla nomina di un pool di professionisti. ”Una commissione che non si è mai formata; il sindaco non l’ha mai presieduta; non è stato predisposto alcun bando per il pool dei progettisti; non è stato affidato alcun incarico”, ha detto Desiati, che, poi, non ha risparmiato una stilettata nemmeno all’assessore all’Urbanistica Vincenzo Sputore: “l’assessore che ha letto la delibera ha avuto l’ardire di avanzare un sospetto quale quello relativo al fatto che ci sia qualcuno che voglia affossare lo strumento delle NTA. Considerando che si è pronunciato il TAR contro le NTA, ci sta dicendo che si tratti del TAR? E poi ha chiesto un voto unanime nei termini di responsabilità e ci chiediamo se consideri irresponsabile la presa di posizione di ben 26 professionisti”. L’ex candidato sindaco ha posto poi l’accento sulla “incertezza amministrativa che è figlia dell’incertezza politica” e sul fatto che, evidentemente, “non è la mancanza di soldi a generare l’immobilismo, ma lo scollamento interno”. Discorrendo tra le varie sfumature di questa nuova pagina del secondo mandato lapenniano, Desiati ironizza anche sulla stanchezza dichiarata dal primo cittadino in un’intervista di ieri: “dal punto di vista umano non possiamo non comprendere la stanchezza del sindaco che, però, non può essere né fisica né mentale, ma psicologica. Una stanchezza destinata ad accrescersi dal momento che dovrebbe patteggiare volta per volta i voti dei singoli consiglieri per compensare i voti mancanti dei consiglieri di maggioranza. Il sindaco è stanco della propria maggioranza.” Proprio sulla natura di questo patteggiamento ormai obbligatorio per Lapenna ha chiuso il suo affondo il leader di PpV “Non è sulla occasionalità che può basarsi il rilancio della politica amministrativa di questa città. Abbiamo auspicato che il sindaco rassegni le sue dimissioni. Esiste una maggioranza alternativa per la verifica della quale c’è bisogno del ricorso a nuove elezioni”.

L’ultimo appello è stato pronunciato con forza da un Manuele Marcovecchio pungente come non mai sulla situazione innescata dall’aut aut socialista: “voglio fare un invito pubblico al gruppo dei socialisti. Loro hanno assunto un atteggiamento chiaro, netto e deciso nei confronti dell’Amministrazione – ha detto il consigliere pidiellino – Loro hanno denunciato la paralisi dell’attività amministrativa e dell’attività di governo del centrosinistra. Allora io dico a loro coerentemente a questa posizione che se così è accelerate voi stessi la fine di un’agonia. Noi diciamo al gruppo dei colleghi socialisti aiutateci a staccare la spina. Siamo pronti da domattina ad andare da un notaio e a depositare le nostre dimissioni per avviare una nuova fase politica in questa città.”

Un’ultima riflessione, però, va fatta a margine dell’incontro di stamane: in aula erano presenti solo 4 dei consiglieri di opposizione su 10, il che ha lasciato più di qualche sospetto sulla univocità di intenti delle minoranze. Il silenzio assordante di qualche centrista  e le distanze prese da Davide D’Alessandro e Nicola Del Prete in queste ore dalla scelta radicale dei consiglieri più di “destra” hanno dato fiato a chi solleva la questione di una possibile trattativa in corso tra il primo cittadino, evidentemente intento a non subire passivamente la posizione equivoca dei socialisti (basti pensare all’intervento di Barisano in aula ed a quanto dichiarato dal segretario cittadino Rampa solo stamane), e l’anima centrista del Consiglio. Certo è che fino a Pasqua non si muoverà una foglia e se ne riparlerà più avanti in attesa di capire anche cosa succederà in quel di Roma dove sembra spirare sempre più forte il vento delle elezioni anticipate.

Luigi Spadaccini
(spadaccini.luigi@alice.it)

fotoreportage: Natalfrancesco Litterio

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