Stavolta non è Tiziana Magnacca a rispondere ad Agostino Monteferrante, bensì quel Giancarlo Lippis, assessore ai Lavori pubblici, chiamato in causo dal numero uno del Pd sansalvese in merito al capito delle opere pubbliche e della loro concertazione. Ed è uno sfogo a tutto tondo che certamente lascerà strascichi in quel che appare un confronto serrato e di carattere meramente politico, in cui il PD sembra volersi ridestare dal torpore che l’attanaglia dopo il duro confronto pre-elettorale tutto interno alla coalizione e dopo l’inattesa sconfitta, mentre il centro destra è intento a legittimare con forza il proprio operato sfruttando ogni occasione per mettere sul piatto della bilancia la scelta fatta dai sansalvesi e richiamare alla memoria la drammatica conclusione del ventennato di governo di sinistra. In un comunicato diramato stamane Lippis dice: “Apprezzo l’ars scribendi che anima da qualche giorno a questa parte il segretario cittadino del Partito democratico di San Salvo. Agostino Monteferrante osserva, medita e scrive di bilancio e sulle decisioni prese di questa maggioranza, ponendo sul tappeto la questione della condivisione dei cittadini nella formulazione dello strumento di programmazione amministrativa”. Fin qui nulla di strano né di speciale al di là della normale dialettica. Ma è proprio da qui che parte l’affondo sulla falsa riga di quanto abbiamo espresso in precedenza: “ Il segretario piddino, nella foga di dover dimostrare di essere vivo, dimentica che la coalizione al governo dalla città sta predisponendo opere pubbliche dopo aver avuto il via libera lo scorso anno dal consenso popolare”. Ed ancora: “Il programma elettorale, che ha consentito a Tiziana Magnacca di diventare il sindaco di San Salvo, prevede diverse opere pubbliche che questa amministrazione realizzerà in città. La condivisione si è avuta nel momento in cui i cittadini hanno deciso che il centrodestra dovesse governare dopo anni di amministrazione di sinistra. Ciò che suona stonato è che proprio Monteferrante parli di invito al confronto con i cittadini che l’amministrazione, di cui faccio parte come assessore ai Lavori pubblici, non avrebbe con la città. Mi dispiace che faccia male al segretario del Pd ricordargli il passato di cui è stato responsabile, ma non mi sembra di ricordare su scelte importanti come via Montegrappa o il teatro comunale ci sia stato un concorso di idee o una chiamata all’ascolto con la città. Scelte solitarie delle precedenti gestioni comunali per le quali questa comunità ne sta pagando le conseguenze.Chi è chiamato a governare fa delle scelte di cui si assumerà precise responsabilità. Ed è ciò che l’amministrazione Magnacca sta facendo e continuerà a fare fino alla fine del mandato che scadrà nel 2017. Che piaccia o no al Pd e al suo segretario cittadino”.
Un altro capitolo della soap sansalvese va quindi in archivio, ma siamo certamente in attesa di ulteriori sviluppi anche in previsione dela lunga corsa elettorale già cominciata e che potrebbe contemplare nuove parlamentarie, regionali ed europee per quello che potrebbe rappresentare l’anno elettorale più difficile e indecifrabile della storia della Repubblica.
Luigi Spadaccini
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