A seguito dell’Accordo di programma tra Regione Abruzzo e province, che di fatto taglia fuori Vasto da finanziamenti per la gestione dei rifiuti, arrivano le prime reazioni politiche.
Per Davide D’Alessandro, Vasto, “figlia di un dio minore”, è stata “trascurata, non presa in giusta considerazione da chi ritiene di poter distribuire denari facendo riferimento solo ed esclusivamente al colore politico. Che altro dobbiamo pensare quando leggiamo che Provincia e Regione distribuiscono fondi pubblici alle amministrazioni locali, in materia di smaltimento dei rifiuti solidi urbani, senza alcun equilibrio, penalizzando la nostra città e favorendo altre?”.
Per D’Alessandro occorre una massiccia mobilitazione politica: “Leggo che il comune di Vasto opporrà un circostanziato ricorso al Tar, ma non basta. È d’obbligo che venga levata alta la voce di protesta da parte di tutto il Consiglio comunale, all’unanimità, perché di fronte alla protervia non c’è bandiera che tenga, né di pseudo-centrosinistra né di pseudo-centrodestra. L’unica bandiera che dev’essere alzata e difesa è quella della nostra città, evidentemente non rappresentata adeguatamente nei centri decisionali del potere”.
“Siamo da tempo la periferia dell’estrema periferia d’Abruzzo, – denuncia D’Alessandro – che non può continuare ad avere Teramo e dintorni come unici punti di riferimento. Credo che nel Consiglio comunale di giovedì prossimo sia d’obbligo stigmatizzare con un documento questo ennesimo atto di prepotenza ingiustificata.”
n.l.