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Lavori di pubblica utilità: risultati significativi in provincia di Chieti

Guida_in_stato_di_ebbrezzaI lavori di pubblica utilità rientrano in un programma portato avanti dalla Provincia di Chieti a partire dal 2011. Il progetto prevede la possibilità, per i condannati per guida in stato di ebbrezza che si trovano nella situazione di poterne beneficiare, di svolgere un’attività lavorativa non retribuita presso gli uffici dell’Ente: un’occasione di riflessione e di rieducazione. In questi giorni è stato fatto il primo bilancio di quanto è successo in questo biennio: 122 richieste, convenzioni con i Tribunali di Chieti, Lanciano e Vasto, 4mila 483 giorni di prestazioni lavorative, pari a 8mila 966 ore, accolte anche domande di non residenti e di dieci donne; questi alcuni dei risultati più significativi.

Come è logico che sia, i Lavoratori di Pubblica Utilità sono inseriti in diversi contesti lavorativi, anche in considerazione dell’età, della condizione fisica, delle effettive possibilità di svolgere le mansioni richieste e costituiscono un valido supporto per le squadre impegnate nei servizi relativi a viabilità, manutenzione immobili, organizzazione di manifestazioni pubbliche, promozione turistica e culturale, progetti di promozione di politiche sociali e di tutela ambientale, archivio, gestione della posta e del protocollo.

È un impegno delle Istituzioni trovare gli strumenti concreti per individuare percorsi di effettivo recupero sociale – afferma il Presidente Di Giuseppantonio – Con questa azione abbiamo dimostrato efficacia ed efficienza grazie a una proficua collaborazione tra Enti pubblici e Tribunali a beneficio esclusivo dei cittadini”.

I vantaggi del Lavoro di Pubblica Utilità – sottolinea dal canto suo il Consigliere Sisti – sono molteplici: da una parte il condannato potrà usufruire di circostanze premiali quali l’estinzione del reato,  la revoca della confisca dell’autovettura ed il dimezzamento del periodo di sospensione della patente; dall’altra l’Ente   potrà utilizzarli gratuitamente per portare avanti tutte quelle attività che riterrà opportune, così come prevede l’articolo 1 del Decreto Ministeriale 26 marzo 2011”.

 

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