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Petrolizzazione dell’Adriatico: ora tutti contro

Continuano a levarsi voci altisonanti contro le autorizzazioni concesse alla Medoilgas, che noi riportiamo per dovere di cronaca e per provare a smuovere le coscienze; però qualche considerazione ci sovviene. Da tempo si sapeva che il ministro Passera aveva inventato l’escamotage per consentire pratiche del genere e da allora nessuno (tranne il sindaco  Lapenna, il WWF ed i geologi dell’Università D’Annunzio in dicembre) aveva espresso alcun allarme in merito alla vicenda né aveva condotto atti concreti avverso l’iter autorizzativo, fino all’ultimo episodio in quel di Lanciano dove il documento che certificava l’approvazione al progetto dalle commissioni VIA e VAS veniva tenuto nascosto: ed allora ci chiediamo come mai? E come mai prima no ed adesso si? Sarà soltanto perché ci troviamo in piena campagna elettorale?

Comunque, le ultime prese di posizione riguardano il presidente della Provincia di Chieti, Enrico Di Giuseppantonio, ed ancora Confesercenti.

enrico di giuseppantonioQuesta vicenda non fa altro che confermare i timori e le perplessità che avevamo e che ci hanno spinto a combattere sin dalle prime avvisaglie questo e altri progetti d’insediamento per l’estrazione di petrolio”, dice Di Giuseppantonio, “Come Amministrazione provinciale abbiamo adottato sin dall’insediamento una politica ambientale orientata alla salvaguardia dell’ecosistema abbiamo avviato azioni concrete per l’analisi e la verifica ogniqualvolta si siano ravvisate situazioni di rischio per la salute pubblica, abbiamo contrastato puntualmente le proposte giudicate lesive per i cittadini e per il territorio”. Un’opinione condivisa con il Consigliere delegato alle questioni petrolifere, Franco Moroni. I due precisano ancora che: “Sin dal gennaio 2010 la Provincia ha avanzato tutte le opportune osservazioni di contrarietà al progetto Ombrina Mare sul quale abbiamo avuto modo di rappresentare le istanze direttamente all’ex Ministero Prestigiacomo. Da ultimo abbiamo inoltrato istanza di accesso agli atti per la quale abbiamo avuto esito positivo. Abbiamo espresso più volte un no chiaro e deciso, che non è mai stato frutto di conclusioni affrettate bensì di analisi tecniche dalle quali sono emerse carenze progettuali, evidenziate puntualmente a Roma”. Per il presidente della Provincia “L’Abruzzo ha già dato tanto. Adesso è tempo di riprenderci il nostro territorio e di dare dignità a tutti i piani e programmi di valorizzazione della costa per un futuro sostenibile”.

Si sposta sulle ripercussioni sul mondo delle attività turistiche il documento diramato da Confesercenti che riporta le parole del Simone Lembodirettore regionale, Enzo Giammarino, e del responsabile turismo sostenibile della confederazione, Simone Lembo. “Le imprese turistiche abruzzesi hanno bisogno di certezze. Autorizzare perforazioni petrolifere al largo del Parco nazionale della Costa dei Trabocchi è semplicemente follia: occorre dire basta a questi “stop and go” da parte delle istituzioni. La Regione e i Comuni devono intervenire con decisione”. Questo l’incipit del documento che poi prosegue “Per le imprese turistiche è il Parco la vera miniera di opportunità economiche ed in questo scenario economico non possiamo permetterci alcun tentennamento. Se la strada scelta è quella del Parco, come noi auspichiamo, allora si sia coerenti, si concentrino le risorse umane ed economiche non tanto sulla perimetrazione quanto sulle opportunità per le imprese, la promozione, il lancio del Parco e dei suoi prodotti turistici ed agroalimentari sui mercati internazionali. Se la strada scelta è quella del petrolio, allora lo si affermi chiaramente, si dica alle imprese turistiche di smantellare e in che modo riconvertire le strutture alberghiere, gli stabilimenti balneari, i negozi, i ristoranti, i pubblici esercizi, le tante attività economiche che stanno nascendo attorno alla prospettiva di un rilancio del turismo”. Infine, l’attacco alle istituzioni, Regione in primis: “Ovviamente, la Regione ed il Ministero dovranno dirlo guardando negli occhi gli operatori, senza nascondersi dietro la burocrazia, e dovranno indicare quale strada di sviluppo hanno pensato per la nostra terra. Una cosa non è accettabile: questo continuo tira e molla. I tempi della politica e della burocrazia sono diversi da quelli delle imprese: urge una risposta chiara e finale. La Regione Abruzzo ed il Ministero dell’Ambiente dicano da che parte stanno: chiediamo l’immediata convocazione presso le due istituzioni”.

Luigi Spadaccini
(spadaccini.luigi@alice.it)

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