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Ombrina Mare: la spunta la Medoil

ombrinaGià in dicembre il Comune di Vasto aveva indetto una conferenza stampa in cui illustrava i pericoli derivanti dalla concessione di attività perforative alla Medoilgas anticipando una serie di osservazioni che, qualora siano state effettivamente presentate, evidentemente non hanno sortito gli effetti sperati. A togliere il velo sulla annosa vicenda, che sembrava un capitolo chiuso e che invece alcune modifiche della Legge in materia volute dal ministro Passera e dal Governo Monti hanno riportato in auge riaprendo una finestra lì dove era stata chiusa una porta, è la ricercatrice Maria Rita D’Orsogna che ha scovato una lettera spedita dal ministero dell’Ambiente al Comune di Lanciano il 14 febbraio u. s. nella quale si annuncia l’approvazione del progetto Ombrina a 6 Km dalla costa abruzzese tra Punta Cavalluccio e San Vito Chietino. In particolare, nel documento si legge che il Ministero conferma che la Commissione Via e Vas ha concluso la propria istruttoria tecnica “con parere favorevole con prescrizione numero 1154 del 25 gennaio 2013”. Questo vuol dire che dinanzi le coste di Ortona, San Vito, Rocca San Giovanni, Fossacesia e Torino di Sangro arriverà il “centro oli galleggiante” per lo stoccaggio e la desolforazione sul posto del greggio estratto dai fondali marini con l’incenerimento di ben 200 tonnellate al giorno di materiale di scarto. Non solo: il progetto che avrà durata di almeno 24 anni contempla anche 4-6 pozzi di estrazione di gas che sarà trasferito al campo esistente di Santo Stefano Mare attraverso 12 km di condutture adagiate sui fondali marini o interrate.

Se tutto quanto corrisponda a verità, possiamo solo immaginare i danni derivanti da tale atto autorizzativo avverso le aree protette della costa teatina che rappresentano il volano dell’economia turistica.

Ora la mano passa alle istituzioni, Regione Abruzzo (da sempre silente sulla questione), Comuni (e stavolta speriamo che Vasto non si ritrovi da sola come nel caso Petroceltic), associazioni ambientaliste, perché si attivino al fine di un ricorso dinanzi al TAR; senza dimenticare, naturalmente, gli eventuali eletti che potranno portare avanti attività ostative a tali realizzazioni.

Intanto, sulla pericolosa vicenda il primo asso lo ha calato il Sindaco di Pineto, Luciano Monticelli, che nei giorni scorsi ha presentato, a nome del proprio Comune, il ricorso al Presidente della Repubblica, per chiedere la sospensiva del provvedimento con cui il Comitato VIA, il 6 dicembre del 2012, ha dato parere favorevole alla richiesta della Medoilgas Italia, per la ricerca di Idrocarburi liquidi e gassosi nel territorio della provincia di Teramo. Una decisione a questo punto tardiva, ma che lascia intendere la volontà anche del teramano di opporsi alle attività della Medoilgas.

Su  una cosa, intanto, il sindaco di Vasto Lapenna e quello di Pineto Monticelli hanno già trovato un accordo, ovvero sulla posizione della Regione: “A mio avviso in questa vicenda è mancata la politica – ha detto Luciano Monticelli, ma lo aveva fatto anche il primo cittadino vastese in dicembre – la Regione Abruzzo avrebbe potuto e dovuto ricercare altre strade, piuttosto che accettare passivamente scelte già sperimentate in altre parti, che purtroppo mettono a rischio la salubrità dei territori e la qualità della vita delle comunità”.

Luigi Spadaccini
(spadaccini.luigi@alice.it)

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