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UdC: ormai è guerriglia intestina

La venuta di PierFerdinando Casini, leader dell’Unione di Centro, nella nostra regione non ha di certo placato gli animi in subbuglio di quelli che sembrano quasi divenuti, in pochi giorni, il passato del partito in Abruzzo. Le candidature catapultate da Roma sono state profondamente osteggiate al punto tale da lasciare agli elettori tradizionalmente UdC la facoltà di scegliere se e a chi concedere la propria preferenza.

Il più attivo in tale direzione sembra essere proprio il consigliere regionale Antonio Menna che, dopo aver contribuito alla formazione dell’intergruppo in Regione di “Presenza popolare” con Gianfranco Giuliante, Angelo Di Paolo e Riccardo Chiavaroli, è stato anche promotore della prima assemblea della costituenda associazione “I moderati”, un sodalizio che raccoglie gli “scontenti” delle decisioni assunte da Roma: tra loro spiccano le presenze di Enrico Di Giuseppantonio, presidente della Provincia di Chieti, che, in vista di un’eventuale candidatura, aveva rimesso il mandato per poi tornare sui propri passi, e di Rodolfo De Laurentis, consigliere di amministrazione Rai ed ex deputato. Tali azioni sanciscono in via definitiva una spaccatura che sarà difficile risanare nonostante che qualcuno tenti di avvicinare ora l’uno ora l’altro a quello o questo partito o che circoli una voce di una possibile candidatura proprio di De Laurentis alla presidenza della Regione Abruzzo, peraltro smentita dall’interessato.

In questo clima di tensione appare critica anche la posizione del consigliere comunale vastese Massimiliano Montemurro, anch’egli autosospesosi all’indomani dell’annuncio delle liste e delle candidature. Se “i moderati” hanno deciso di rimanere all’interno del partito e di lottare per il riconoscimento del proprio lavoro portato avanti in questi anni con dedizione e pervicacia, Montemurro non ha ancora sciolto le sue riserve.

A far meditare il consigliere vastese sono soprattutto i risvolti delle vicende che si stanno succedendo e che nell’immediato potrebbero significare la volontà premeditata di determinare uno scivolone dell’UdC in Abruzzo per favorire qualche altro partito della coalizione e non; nel futuro la scomparsa del movimento di Casini che confluirebbe in un unico schieramento di centro, idea che non trova, almeno per ora, il pieno gradimento del centrista vastese. Ferma, però, la posizione di Montemurro circa un suo possibile approdo all’interno della maggioranza che governa Vasto in vista del rimpasto di Giunta che si preannuncia quanto mai caldo dopo le politiche: “resto all’opposizione” ci ha detto quando abbiamo provato a stuzzicarlo al termine della conferenza stampa di ieri mattina.

Luigi Spadaccini

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