Alla fine anche il PdL ha depositato le proprie liste elettorali per l’Abruzzo. Saltata la candidatura alla Camera per Angelino Alfano le liste sono così composte: al Senato correranno Silvio Berlusconi, Gaetano Quagliariello, Paola Pelino, Antonio Razzi, Federica Chiavaroli, Antonietta Passalacqua ed Elicio Romandini; alla Camera dei deputati nell’ordine: Filippo Piccone, Paolo Tancredi, Fabrizio Di Stefano, Massimo Verrecchia, Valeria Misticoni, Daniele D’Amario, Quintino Liris, Francesco Raglione, Andrea Parente, Luciana Di Marco, Manuela Fini, Denisso Cupaiolo, Massimo Pastore, Federico Di Lorenzo. Nessuna considerazione per i candidati del vastese nonostante i tentativi di metterne qualcuno per non lasciare campo libero a quelli presenti in Fratelli d’Italia e Gran de Sud. A destare ancora più scalpore, però, oltre al defenestramento di Sabatino Aracu già parlamentare per ben quattro volte, è l’assenza di candidati eleggibili di origine pescarese, cosa che ha fatto infuriare sia il presidente del Consiglio regionale, Nazario Pagano, che quello della Provincia di Pescara, Guerino Testa. I mal di pancia sono molti all’interno del partito del Cavaliere e siamo certi che ci si appresta ad una fase di confronti a muso duro dopo la reprimenda di Gianni Chiodi e l’allontanamento di personaggi di spicco del movimento azzurro confluiti in altre coalizioni e partiti. Se le minacce di un certo disimpegno anticipate da alcuni importanti leaders regionali saranno mantenute, e viste la diaspora che c’è stata in queste settimane e il boccone difficile da mandare giù dal vastese e dalla frentania, oltre che dal pescarese, il quadro non è certamente roseo per il partito azzurro per il quale si potrebbe anche presentare una clamorosa debacle, solo per ricordare le parole di Chiodi pronunciate non più tardi di ieri.
