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Le parcelle in Comune: “Niente conflitto di interessi”

“Non risultano segnalazioni di avvocati che abbiano operato in conflitto di interesse con il Comune di Vasto, nè che i nominativi indicati in vario modo portati alla pubblica attenzione, abbiano assunto incarichi di difesa dell’ente”.

Il presidente dell’Ordine degli avvocati, Vittorio Melone, certifica la correttezza dell’operato dei legali vastesi tirati in ballo da Ivo Menna, fondato della lista civica “La Nuova terra”, per aver percepito onorari in seguito alla difesa di dirigenti, funzionari ed amministratori pubblici nei processi legati alla pubblica amministrazione. L’esponente politico aveva chiamato in causa anche l’Ordine sollevando interrogativi su eventuali incompatibilità sull’opportunità di addivenire a una rotazione degli incarichi, scatenando anche la reazione del Sindaco Francesco Menna.

“Il codice deontologico prevede che l’avvocato non possa assumere incarichi contro un soggetto, che sia stato suo assistito, prima che sia trascorso il periodo di due anni dalla cessazione dell’incarico – spiega Melone – il divieto di assumere incarichi contro il proprio assistito è, viceversa, assoluto nel caso in cui l’oggetto dell’incarico sia il medesimo rispetto a quello per il quale l’aveva in precedenza assistito. Non risultano segnalazioni di professionisti che abbiano operato in conflitto di interessi. Quindi l’intervenuta corresponsione di compensi in loro favore da parte del Comune, va ricondotta alla normativa vigente la quale prevede che colui il quale sia sottoposto a processo penale – per attività compiute nell’esercizio delle proprie funzioni presso l’ente pubblico – è libero di scegliere il difensore di propria fiducia, ed in caso di assoluzione il compenso del difensore è a carico dell’ente. Questa libertà di scelta del proprio difensore, basata sulla fondamentale caratteristica del rapporto di fiducia, rendo improprio il richiamo a criteri di rotazione e non giustifica la critica al fatto che un professionista sia retribuito secondo legge per l’attività svolta.”

“Ancora una volta – aggiunge il presidente dell’organismo – l‘Ordine è chiamato a rilasciare precisazioni su notizie che per incompletezza dei dati forniti o perchè non informate ad elementi oggettivi possono dare spunto a distorte opinioni circa il corretto operare dei propri iscritti, e che, nell’esercizio di questo doveroso intervento a tutela della professione forense determina altresìl risultato, non voluto ma inevitabile, di procurare una immeritata valorizzazione alla notizia riscontrata”.

Anna Bontempo (Il centro)

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