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Cinghiali, adesso l’emergenza diventa un caso

“Il buono, il brutto e il cattivo: le ragioni biologiche della diffusione del cinghiale e problemi giuridici annessi”. E’ il titolo del summit organizzato nella sala Aldo Moro in corso Italia dal comitato diretto dall’avvocato Angela Pennetta contro il proliferare di ungulati nel Vastese. Al tavolo tecnico, che si riunirà il 15 giugno a Vasto, siederanno il professore Andrea Mazzatenta, docente di Medicina veterinaria all’Università di Teramo e ricercatore all’Università di Pisa, il presidente del Tribunale di Vasto, Bruno Giangiacomo, l’avvocato Sandra Notaro, il sindaco di Vasto, Francesco Menna e l’avvocato Angela Pennetta.

All’incontro saranno presenti e forniranno il loro contributo alla questione dibattuta, imprenditori, agricoltori, allevatori, rappresentanti sindacali, commercianti , operatori turistici e medici. La presenza dei cinghiali ha provocato purtroppo la ricomparsa di malattie, dovute alla presenza di zecche e affini. Ma non solo.

ll cinghiale rappresenta forse la specie selvatica più problematica dal punto di vista sanitario nell’interfaccia tra animali domestici e fauna, sia a causa della sua recettività a diverse infezioni importanti, sia a causa della sua abbondante, quando non sovrabbondante, diffusione.

“Il problema è serio e non più trascurabile“, ribadisce Angela Pennetta. Docenti universitari parleranno di “zoonosi”, ovvero malattie che dal cinghiale possono essere trasmesse all’uomo, ma anche malattie con impatto sulla sanità degli animali domestici e malattie importanti per la conservazione delle specie selvatiche.

Il legale ieri mattina ha distribuito i moduli della petizione a cui tutti i cittadini possono aderire , anche a diversi istituti bancari cittadini. Le firme possono essere raccolte fino al 5 giugno in 30 comuni del territorio.

“La presenza di cinghiali danneggia tutti e tutte le categorie”, dice il legale.”Tantissimi gli incidenti provocati dai cinghiali finiti nelle aule di giustizia. Le richieste di risarcimento alla Regione sono centinaia, molte le condanne, ma le vittime ,sperando che non abbiano riportato danni fisici, sono costrette ad attendere tempi lunghissimi per essere risarciti del danno materiale. Tutti gli amministratori del Medio e Alto Vastese e quelli della costa sono esasperati e preoccupati. Forse se fosse stato affrontato per tempo il problema non sarebbe arrivato a questo punto”, incalza la Pennetta. “ E’ davvero seccante trovare sull’arenile un cinghiale e purtroppo avviene sempre più spesso. Vanno trovate soluzioni concrete per affrontare un fenomeno che al momento appare incontenibile”.

Intanto c’è chi suggerisce di sperimentare quanto consigliato più volte dagli esperti : abbattere i cinghiali più giovani per ridurre la capacità riproduttiva.

Paola Calvano (Il Centro)

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