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Il no a sei nuovi ipermercati ora divide la città

“Bene lo stop alle varianti di piano regolatore per la realizzazione di nuovi centri commerciali, ma vanno individuate soluzioni per aiutare le piccole e medie imprese”. Arriva dal coordinamento cittadino del partito socialista la proposta di un piano di risanamento per le attività del centro storico.

“La nostra proposta prevede soluzioni concrete e attuabili che dovranno essere oggetto di un regolamento comunale”, spiega il coordinatore cittadino del Psi, Luigi Rampa, “ tali soluzioni consistono nella riduzione delle imposte comunali e dei canoni di affitto, oltre  ad incentivi per quanti intendano avviare o riavviare un’attività in centro”.

“Le piccole e medie imprese vivono nella città, la caratterizzano, la rendono vitale e sicura e sono patrimonio da tutelare, unitamente ai lavoratori delle stesse attività, costretti tra le altre cose a pagare i parcheggi che, invece, dovrebbero essere gratuiti”, aggiunge Gabriella D’Angelo, consigliera nazionale.

Il  Psi annuncia che chiederà  all’amministrazione di convocare le parti sociali coinvolte nella vicenda: commercianti, associazioni di categoria, proprietari degli immobili, per sottoporre la proposta con l’obiettivo di far tornare le piccole imprese al centro delle politiche economiche.

Nel frattempo lo stop del sindaco Francesco Menna – che ha rivelato l’esistenza di sei progetti per la realizzazione di nuovi centri commerciali, alcuni dei quali in variante al piano regolatore – ha dato il via ad un vivace dibattito in città.

A favore del no si sono schierati la Confcommercio con Marisa Tiberio e il Consorzio “Vasto in Centro” di Marco Corvino, mentre la Confedilizia, tramite il proprio referente locale, Riccardo Alinovi, ha accusato il sindaco di avere una mentalità sorpassata, consigliandolo di confrontarsi con le associazioni di categoria. Critico sulla posizione espressa dal primo cittadino è anche Edmondo Laudazi, capogruppo della lista civica “Il Nuovo Faro”.

“Tanto per cominciare il sindaco Menna si è espresso su una materia che non è di sua stretta competenza, ma del consiglio comunale”, annota l’esponente del centrodestra, “se invece di chiudersi nel bunker di piazza Barbacani andasse in giro, si renderebbe conto di come si è evoluta la rete commerciale anche in città poco distanti da Vasto, come Lanciano e Termoli. La rete distributiva deve essere adeguata ed ammodernata come si fa in tutto il resto d’Italia. La verità è che il sindaco è ostaggio della grande distribuzione comunista che qui da noi vanta un regime di monopolio che dura da vent’anni. I piccoli commercianti vanno tutelati con i fatti assoggettandoli a tariffe agevolate e non a chiacchiere”, conclude il consigliere di minoranza.

Anna Bontempo (Il Centro)

 

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