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Incendio all’Incoronata, pronti gli avvisi di garanzia

L’indagine è finita. Grazie a decine di testimoni la polizia ha ricostruito la drammatica sequenza dell’incendio che la notte del 29 aprile ha rischiato di provocare gravi danni alle famiglie della zona. Il rapporto, lungo e complesso è pronto e probabilmente già ieri è stato consegnato alla Procura. La magistratura presto potrebbe iscrivere sul registro degli indagati più di una persona. Non c’è solo l’incendio colposo fra i reati ipotizzati. Gli investigatori hanno verificato anche autorizzazioni, licenze e caratteristiche del materiale pirotecnico utilizzato. Entro la settimana sono previsti sviluppi.

E visto quello che è accaduto all’Incoronata, raddoppiano i controlli per le prossime sagre e celebrazioni, a cominciare dalla festa in programma la prossima domenica in onore della Madonna di Punta Penna.

“Quello che è accaduto all’Incoronata impone maggiore severità e il rispetto delle regole”, affermano gli investigatori. Il fuoco scoppiato vicino al campo sportivo dell’Incoronata ha distrutto due ettari di vegetazione. Se i vigili del fuoco non fossero rimasti al lavoro fino a notte fonda per scongiurare il pericolo intorno a due palazzine, le fiamme avrebbero potuto fare danni maggiori e più gravi.

Con i vigili del fuoco sono intervenuti anche i volontari della protezione civile. Grazie alle telecamere e ai video realizzati da molti residenti, la polizia ha ricostruito la scena.

C’è anche chi punta il dito contro la scarsa manutenzione del verde, sia pubblico che privato. «Questa città in alcune zone sembra una giungla», affermano le famiglie ancora spaventate. «Comune e privati hanno il dovere di curare il verde. Quello che è accaduto qui può accadere ovunque», protestano i cittadini.

Le scintille sono cadute sulla vegetazione incolta. Nella zona ci sono canneti e grandi aree dove la vegetazione spontanea in questa stagione è rigogliosa. I cittadini stigmatizzano la poca cura della vegetazione e chiedono maggiori misure di prevenzione durante gli spettacoli pirotecnici.

«Chi decide di sparare i fuochi d’artificio dovrebbe adottare tutte le misure di sicurezza. I fuochi vanno accesi dove non c’è vegetazione o materiale che può facilmente incendiarsi», protestano. La polizia ha indagato anche su questo aspetto.

Ora la questione passa nelle mani della Procura. Sarà la magistratura a decidere in base a quanto riportato dagli agenti coordinati dal commissario Fabio Capaldo se l’incendio avrebbe potuto essere evitato o se è accaduto qualcosa di imprevisto.

Paola Calvano (Il Centro)

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