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Smargiassi eletto presidente della commissione Vigilanza, il centrosinistra protesta: “L’elezione? Una farsa”

La Presidenza della commissione Vigilanza in Regione Abruzzo va al M5S, il più votato è stato il consigliere regionale Pietro Smargiassi. “Il M5S alla guida di questa importante commissione per la tutela dei diritti degli abruzzesi è sinonimo di correttezza e abnegazione. Svolgerò questo ruolo con serietà senza fare sconti a nessuno puntando sempre a migliorare la qualità della vita degli abruzzesi. La commissione Vigilanza sarà molto attiva, questo posso dirlo già da ora, i cittadini da noi si aspettano un grande lavoro in termini di vigilanza e non abbiamo nessuna intenzione di deluderli” così il neo Presidente della commissione Vigilanza Pietro Smargiassi.

Nessuno più del M5S può svolgere al meglio il ruolo di vigilanza all’interno di Regione Abruzzo e sono certa che Smargiassi saprà dirigere questo importante organo ispettivo con competenza e serietà” è il commento del Capogruppo M5S Sara Marcozzi. “Questo risultato rafforza ancora di più il ruolo del gruppo come prima forza politica di opposizione”.

“L’elezione dell’Ufficio di Presidenza della Commissione Vigilanza si è risolta in una farsa: sugli interessi dei cittadini abruzzesi, che sicuramente avrebbero largamente apprezzato l’elezione di Legnini quale figura di garanzia, sono prevalsi i diktat di Salvini e si è rivelata la vera anima del Movimento 5 Stelle, ormai impegnato solo nell’occupazione dei posti”. A sostenerlo in una nota i capigruppo Americo Di Benedetto (Legnini Presidente), Silvio Paolucci (Pd), Sandro Mariani (Abruzzo in Comune).

“Dunque – sostengono i tre – l’unica opposizione in Consiglio Regionale è il centrosinistra. La Commissione Vigilanza, unico vero organo di garanzia e di controllo previsto dallo Statuto Regionale, è stata assegnata con la peggiore logica spartitoria tra Lega e Cinque Stelle, con l’elezione a Presidente di un esponente 5 Stelle, consigliere Smargiassi, e a Vice Presidente e segretario dei consiglieri della Lega La Porta e Marcovecchio. Altro che organo di controllo: la Commissione di garanzia diventa il terminale politico in Abruzzo della maggioranza di Governo Lega/5 Stelle. Lo Statuto della Regione riserva alle opposizioni la designazione, mentre invece è stata la maggioranza a decidere il proprio controllore”.

“Anche in Abruzzo – prosegue la nota congiunta – dunque due forze politiche divise su tutto si accordano solo per le poltrone. Il Movimento Cinque Stelle, nato e cresciuto nel nome della volontà dei cittadini, dimostra disprezzo per il risultato elettorale con la connivenza del socio romano di Governo. Ora è più chiaro che mai che in Abruzzo non vi è una maggioranza di centrodestra, ma Lega/Cinque Stelle guidati dalla destra, con la sudditanza di Forza Italia e UdC”.

“I Gruppi consiliari di centrosinistra e civici avevano chiesto la disponibilità del consigliere più autorevole, Giovanni Legnini, che è stato figura di vertice di uno dei massimi organi di garanzia nazionali e componente di organi costituzionali; disponibilità che era stata data a condizione che vi fosse una larga convergenza di tutte le componenti consiliari. Solo dopo aver constatato l’esistenza di imposizioni di Salvini e del suo partito, che si è già accaparrato gran parte delle presidenze di Commissione e dei componenti della Giunta, il centrosinistra ha votato il suo candidato consigliere Americo Di Benedetto”.

Secondo i tre capigruppo “la riprova dell’accordo spartitorio è data dalla mancata elezione del Presidente della Quarta Commissione, che la maggioranza – rappresentata in modo singolare e anomalo dal Presidente del Consiglio Sospiri – ha chiesto di rinviare per contrasti interni alla Lega sul nome da designare. In tale occasione i consiglieri del Movimento Cinque Stelle si sono assentati per far mancare il numero legale e garantire un aiutino alla Lega”.

“Dunque l’unica opposizione in Consiglio Regionale – concludono – è quella del centrosinistra che la eserciterà in modo rigoroso e trasparente, nell’interesse esclusivo dei cittadini abruzzesi. Di una opposizione combattiva vi sarà bisogno perché stante tali premesse quando si discuterà di sanità, infrastrutture, ambiente, lavoro, ricostruzione ed altro, ci sarà bisogno dell’unica voce autonoma e non disponibile a subire le ingerenze romane che fino a questo momento hanno determinato ogni scelta sia nel campo di centrodestra che per i 5 Stelle”.  (Ansa)

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