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Mercato senza bancarelle, occorre cambiare marcia

Mercato Santa Chiara. Il M5S chiede un tavolo di confronto con il Comune e le associazioni che gestiscono la struttura. Il consigliere comunale Dina Carinci insiste che dalla rivitalizzazione della struttura dipende la rinascita del commercio nel centro storico. Daccordo con i pentastellati anche Davide D’Alessandro .

“Non si può tenere una struttura che appartiene ai vastesi, vuota sei giorni su sette“, insiste D’Alessandro. Diversi commercianti sono pronti ad avviare una raccolta di firme chiedendo al sindaco Francesco Menna di intervenire sulla spinosa questione. “Sono anni che cerchiamo di sollecitare delle modifiche all’attuale gestione”, dice la consigliera Dina Carinci.

“Il mercato deve tornare a riempirsi di banchi, tutti i giorni”, afferma l’esponente del M5S. Cia e Confesercenti hanno la gestione dal 2015 grazie all’aggiudicazione dell’appalto indetto dal Comune. Per la gestione si era fatta avanti anche AssoVasto, proponendo un accordo che coinvolgesse gli operatori economici locali. AssoVasto aveva invitato l’amministrazione comunale a rivedere le procedure per l’aggiudicazione. La richiesta non venne accolta.

“Mi piange il cuore“, afferma Davide D’Alessandro “vedere il mercato Santa Chiara vuoto e la struttura di nuovo in brutte condizioni. Mi piange il cuore perché durante l’amministrazione Lapenna ne feci una delle mie battaglie più intense, con interrogazioni e ripetuti interventi in Consiglio. Ho esercitato pressioni affinché venisse data una nuova riconfigurazione allo stabile, ma evidentemente chi aveva il dovere di controllare la qualità dei lavori non l’ha fatto. Ci si sciacqua quotidianamente la bocca sulla rivitalizzazione del centro storico, ma non si mettono in atto provvedimenti seri per rivitalizzarlo. Sono tredici anni che chiediamo un piano, ma l’Amministrazione Menna, in continuità con quella di Lapenna, non fa piani. Si limita a gestire il quotidiano, anzi l’attimo. La politica, così”, accusa D’Alessandro “è diventata impossibile e i cittadini, come gli ultimi commercianti rimasti, sono mortificati dall’assenza di risposte. Sono questi i tanti segnali che, negli anni, hanno contraddistinto la decadenza della città. Non è un problema di sigle e di colori politici. È un problema di classe dirigente, di chi si impegna o meno per servire il cittadino. La nostra città pullula di candidati, buoni per ogni competizione elettorale, ma è povera di lavoratori della vigna, di quelli che ogni giorno arano la terra di chi li ha eletti”, conclude Davide D’Alessandro.

E c’è anche chi segnala che contestualmente alle criticità al mercato aumentano i furti. ” Fate quello che volete purchè riportiate in vita una struttura storica”, chiedono i commercianti del centro cittadino.

Paola Calvano (Il Centro)

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