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Amato: “A Vasto i medici non vogliono venire”

San Pio, fra passato e futuro. La direzione sanitaria ha consegnato al neo assessore alla Sanità, Nicoletta Verì un dossier in cui si elencano criticità e urgenze. Anche l’ex parlamentare Maria ha indirizzato una lettera alla Regione facendo la propria “diagnosi” della situazione ospedaliera. La Amato ha definito “scandaloso“, il fatto che l’ospedale di Vasto da luglio 2018 non abbia un responsabile di Direzione Medica (a Chieti c’è una Unità complessa e a Lanciano una a valenza dipartimentale, quella dipartimentale di Vasto non è stata ancora assegnata). Il primario di Radiologia ha poi stigmatizzato, ciò che avviene al pronto soccorso del San Pio .

“E’ assurdo che oltre due anni”, scrive la Amato “il responsabile del pronto soccorso , il bravissimo dottor Augusto Sardellone, abbia solo oneri, visto che gli onori, l’art 18, responsabilità e voce stipendiale, sono ancora in capo al primario di Lanciano. Quanto ci vuole”, chiede la Amato “a fare la selezione da primario?”.

Per il pronto soccorso come per la Cardiologia del San Pio e per tutto quello che manca, l’assessore Verì ha chiesto nel corso della sua visita a Vasto come mai si fosse arrivati a quel punto. “Io ho risposto che gran parte delle scelte della politica avevano portato a “strozzare” l’ospedale, depotenziandolo, riducendone la capacità di dare servizi, non sostituendo uomini e tecnologie. L’esempio più esplicito e più duro è la storia del reparto di Gastroenterologia.“.

Al San Pio è diventato un problema far venire i medici. “I medici a Vasto non ci vogliono venire”, è la spiegazione del primario di Radiologia “non perché “il primario ha un brutto carattere o non sa fare il primario, ma perché se possono vanno dove sono in numero maggiore, ci sono tecnologie più moderne, dove i turni consentono una vita normale, dove il diritto di avere un figlio è senza sensi di colpa, dove si può curare la propria formazione, dove si riesce anche a fare carriera. A Vasto ci sono belle professionalità, c’è nel ricambio generazionale una nuova occasione di slancio, vogliamo tornare ad avere il ruolo che ci spetta nella rete ospedaliera. Ho uovo governo regionale a venire a tagliare i nastri! Mi riferisco alla Tac64 strati. Il problema più grave per il mio reparto resta tuttavia la copertura dei turni. Intanto abbiamo già ottenuto un risultato, il diritto all’ascolto”, conclude la Amato.

Paola Calvano (Il Centro)

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