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Avvocati, a Vasto continua lo stato di agitazione

Non sono bastate le promesse fatte dallo staff del sottosegretario alla giustizia Jacopo Morrone alla delegazione di sindaci del Vastese andati a Roma con l’avvocato Angela Pennetta, e neppure la visita del governatore d’Abruzzo, Marco Marsilio al presidente del tribunale, Bruno Giangiacomo, al procuratore Giampiero Di Florio e al presidente del Consiglio dell’ordine forense, Vittorio Melone.

Gli avvocati di Vasto confermano lo stato di agitazione. Le promesse non bastano più agli avvocati. Le toghe vastesi attendono un nuovo incontro al ministero e azioni concrete in difesa del presidio vastese.

“Condividiamo la decisione del collega Melone e del consiglio dell’ordine forense”, dice l’avvocato Fiorenzo Cieri. “L’attenzione e le promesse sono bene accette, ma servono soluzioni”. Il pensiero di Cieri è condiviso dai colleghi, Raffaele Giacomucci, Arnaldo Tascione e Giovanni Cerella in veste anche di presidente delle Camere penali.

“La situazione del nostro tribunale”, dice Cerella “e il disagio di operatori e magistrati è stata condivisa con il presidente nazionale delle Camere penali, Caiazza che si è detto solidale con il foro vastese”.

La disponibilità del sottosegretario Morrone e del governatore Marsilio è stata apprezzata ma non è sufficiente. Il disagio in cui i magistrati vastesi devono operare per carenza di personale amministrativo ha spinto anche il sostituto procuratore di Chieti, Giuseppe Falasca, intervenuto lunedi a Vasto all’assemblea organizzata a palazzo di giustizia in veste di presidente di sezione della Anm (associazione nazionale magistrati) a esprimere solidarietà ai colleghi vastesi costretti a lavorare senza personale.

“Non è pensabile andare avanti così”, ha detto Falasca. Dello stesso avviso il procuratore capo Di Florio. “Ogni giorno è una sofferenza. Lavoriamo in condizioni drammatiche”, ha denunciato il procuratore Giampiero Di Florio. La proroga al 2021 con un palazzo di giustizia senza personale ha per molti il sapore della beffa.

“Siamo andati a Roma per questo. Il Tribunale di Vasto non va soppresso e il personale adeguato“, ha ribadito il sindaco di Vasto, Francesco Menna. Con lui anche il sindaco di San Salvo, Tiziana Magnacca. Vasto aspetta il decreto urgente che permetterebbe la riapertura delle piante organiche dei dipendenti amministrativi. Passaggio fondamentale per poter continuare a lavorare ma anche segnale concreto da parte del governo.

” Il decreto è il principio della rinascita”, dice l’avvocato Angela Pennetta pronta a tornare a manifestare a Roma. “Senza personale il tribunale è già soppresso. E’ tempo di dimostrare la volontà a non chiudere questo presidio”.

Paola Calvano (Il Centro)

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