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 L’Asilo Carlo Della Penna, una storia di illusioni e bugie

 

Il Sindaco di Vasto, qualche giorno indietro ha cercato di tirare un bilancio del suo triennio parlando di fasi, uno e due. Ma in sintesi ha voluto comunicare alla città che la sua azione politica ha prodotto un effetto di  risanamento economico (risparmi di costi e di spese, tagli etc), e di una entrata economica di rilievo: la svendita ad un impresa privata della società ( 51% di proprietà del comune ) partecipata Pulchra per poco più di un milione di euro. Il settore è quello dei rifiuti (raccolta, smaltimento, riciclo) che significa occupazione con una forte redistribuzione dei redditi e soprattutto, nel caso di una gestione oculata nel riciclo, divenendo altra fonte di entrata economica, oltre a produrre benefici e salubrità ambientale. In verità il comune svende un gioiello di famiglia e non si accorge che i cittadini dovranno pagare bollette più salate. Nella fase due ci parla di tasse recuperate da evasioni e li investe su Giro di Italia, asfalti, Faro di Punta Penna. Il Sindaco non è informato, e nemmeno la sua corte magica lo ha messo al corrente di un fatto rivoluzionario accaduto il 15 marzo, quando  milioni e milioni di giovanissimi studenti assieme alle forze ambientaliste hanno riempito le città e le strade del mondo per reclamare dai politici un ambiente pulito, politiche di difesa di questo mondo contro le energie fossili che stanno portando il pianeta verso nuove catastrofi di cui ogni giorno avvertiamo gli effetti con il riscaldamento serra. Che questo mondo sarà salvato dai ragazzini come il titolo di un bellissimo libro di Elsa Morante. Lo speriamo, dopo le deludenti prove della amministrazione che nel suo vocabolario non contempla la parola Memoria e Ambiente.

Da queste due parole, Memoria e Ambiente, noi prendiamo come esempio la tristissima immagine dell’Asilo Carlo Della Penna simbolo della decadenza di una città. Un luogo pensato, realizzato e donato da questo vastese al Comune di Vasto e che dette inizio alla formazione di giovani generazioni.  Nel 2014 venne acquisito al patrimonio cittadino con l’amministrazione Lapenna che avrebbe dovuto ristrutturarlo e definirne la destinazione pubblica.  Ma sono passati quasi 5 anni dalla donazione ad oggi e questo simbolo morente ci mostra solo degrado, incuria, abbandono. Abbandonato da chi ha gestito male e senza visione questo comune; un comune senza idee e senza futuro. Amministrazioni sorde e assenti, se nel corso di questi anni comitati civici cittadini, intellettuali e alcune forze politiche hanno cercato di aprire un confronto in città per trovare una destinazione di utilità sociale e culturale. Ma tutto venne insabbiato sempre con l’alibi che non vi erano soldi per renderlo utile alla società.

Questa struttura nel cuore cittadino non ha meritato nemmeno la “salvaguardia ambientale e edilizia” che pure ritroviamo nella delibera n. 331del 15 ottobre 2014 messa in atto dalla amministrazione Lapenna e soci, e ora dalla attuale. Io penso davvero che siamo di fronte ad una vergogna assoluta!. Assistere allo stato di degrado, di incuria, di disattenzione, alla indifferenza dei consiglieri comunali, degli assessori, del meschino mondo politico vastese, verso questo edificio realizzato da un nostro concittadino emigrato in Argentina perché venisse donato ai bambini vastesi e che tutti noi dovremmo devotamente ringraziare, la dice lunga sulla condizione culturale e morale di “amministratori” passati e presenti. Una ferita profonda inferta ai vastesi che chiama a risponderne la intera amministrazione senza esclusione di alcuno.  

Eravamo così consapevoli della incapacità e della inadeguatezza degli amministratori dell’era Lapenna 2014 che formulammo diverse soluzioni a suo tempo.

Un centro di ricerca per le fonti e le energie rinnovabili, in collaborazione con alcune università tra cui l’Aquila;

un centro di studio e ricerca per lo studio e la prevenzione del dissesto idrogeologico sempre con la collaborazione della Università;

un centro per lo sviluppo delle tecniche botaniche.

Un muro di gomma rispetto a queste nostre idee, con la solita stancante cantilena : “non ci sono soldi”. Mentre i soldi venivano trovati per Bellafronte che in undici anni per il teatro Rossetti e per una media di 12 concerti nel periodo invernale per circa due milioni di euro. Uno scandalo vergognoso! e per non dire di soldi regalati per manifestazioni vuote per accontentare clientele familiari.

E i soldi furono trovati per opere stupide e inutili come il parcheggio multipiano costato 4 milioni di euro regalati ad un imprenditore. Un parcheggio insufficiente che contiene solo 300 posti, che non ha risolto il problema del traffico veicolare e della congestione automobilistica, ma su cui si fanno profitti privati con antenne dei gestori della telefonia cellulare. Ma la paradossalità si evidenzia con il fatto che il comune, dopo aver sborsato 4 Milioni di euro riceve un affitto di soli 1000 euro mensili. Nel frattempo la salute degli abitanti circostanti viene compromessa dagli effetti delle onde elettromagnetiche e dalle polveri sottili rilasciate in aria dalle auto. Ecco il regalo di Lapenna e dei suoi amici di bottega ai vastesi.

Menna Ivo lista “La Nuova Terra” Ambientalista storico

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