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Un errore dietro la tragedia in mare

E’ in programma questa mattina nell’obitorio di Ancona l’autopsia di Egidio Benedetto, 63 anni , di San Salvo, l’operaio dell’Eni morto martedi mattina mentre si trovava nella cabina di una gru che aveva appena agganciato un bombolone. Il corpo, individuato dal gruppo sommozzatori di Roseto, è stato recuperato ieri mattina dai vigili del fuoco con un Rov (remotely operated vehicle) un mezzo subacqueo filocomandato alle 5 e trasferito sulla costa da una motovedetta della guardia costiera. Alle 6,50 ha raggiunto la terra ferma.

Dopo il riconoscimento della salma fatto dalla moglie e da alcuni parenti arrivati da San Salvo , il feretro è stato trasferito all’obitorio a disposizione della magistratura. La Procura ha aperto un fascicolo per omicidio colposo. La piattaforma è sotto sequestro. Fondamentali saranno le testimonianze degli altri due operai rimasti feriti nell’incidente.

Il rientro della salma di Egidio Benedetto, non è previsto prima di questa sera. Se la perizia dovesse durare più del dovuto, il rientro del feretro potrebbe slittare a domani mattina. I sindacati dopo la morte dell’operaio hanno chiesto un incontro urgente con la società per fare chiarezza su quanto accaduto.

“Si è trattato di un incidente molto grave le cui cause dovranno essere accertate con celerità vista la gravità dell’accaduto”, annotano Filtcem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil. La città è stordita dal dolore.

“Il 5 marzo resterà per la nostra città e per tutti noi che con te frequentavamo il l’ex bar del Corso un giorno bruttissimo”, ha scritto l’amico Gabriele D’Alfonso. Le esequie di Egidio Benedetto, chiamato affettuosamente “cespuglio” per la sua folta chioma giovanile, si terranno nella parrocchia di San Giuseppe.

“Sembrano frasi di circostanza”, dice Michele Gatti, funzionario in pensione e cugino della vittima. “Ma l’assenza di Egidio si sentirà tantissimo. Era una brava persona. Un lavoratore serio e scrupoloso. Siamo davvero tutti storditi”.

Egidio Benedetto, stando alle notizie arrivate da Ancora,stava manovrando la gru che ha imbarcato il bombolone di azoto che si è staccato dalla struttura insieme alla cabina di comando finendo in mare. E anche su questo amici e parenti sperano si faccia chiarezza.

“A noi non risulta che Egidio fosse gruista”, dicono a San Salvo. “E’ sempre stato molto generoso. Forse si è offerto di sostituire un collega“, ipotizzano. Ma la verità sarà l’inchiesta avviata dalla Procura di Ancona a stabilirla.

“Adesso“, dice il cugino Michele Gatti “dobbiamo stringerci alla moglie Carmela e ai figli, Luca e Francesco permettendo loro di superare questo difficile momento. Il dolore non passerà mai ma se condiviso è più facile da sopportare”.

Paola Calvano (Il Centro)

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