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Sit-in a Roma, “Sarà il giorno della rinascita”

Prende corpo la battaglia della città per la difesa del Tribunale. L’avvocato Angela Pennetta, organizzatrice della trasferta a Roma e del sit in davanti al ministero di giustizia, ha deciso la data della protesta. “Andremo a Roma il 21 marzo“, ha detto. “Il 21 marzo è il giorno dell’equinozio di primavera. Per Vasto è il segno della volontà di rinascita. Vasto va a Roma per far sapere al ministro Alfonso Bonafede che esiste e che una terra martoriata dalle incursioni della malavita organizzata ha bisogno di un tribunale. Vasto ha bisogno di giustizia. Centomila cittadini ( 40mila nella sola Vasto) hanno diritto alla giustizia e alla legalità. Non a caso a Roma arriveranno con me 28 sindaci “.

Il raduno di chi intende partecipare al sit in è previsto al terminal bus di via dei Conti Ricci. “L’ora esatta sarà comunicata presto”, dice l’avvocato Pennetta. “La fascia oraria della partenza va dalle 5 alle 6. Occorre essere a Roma per le 9,30″.

A Roma la delegazione vastese dovrebbe trovare altri avvocati o rappresentanti di enti e istituzioni che considerano legittima la protesta vastese. Fra loro anche il presidente nazionale delle Camere penali, Domenico Caiazza. Tantissimi anche gli operatori turistici, i commercianti e gli imprenditori.

Il silenzio mantenuto dal ministro Bonafede in questi giorni, non promette però nulla di buono. “Io ritengo che un ministro abbia il dovere di ricevere 28 sindaci e ascoltare le legittime richieste di una popolazione. Non credo che arrivi a rifiutare un incontro“, è l’auspicio di Angela Pennetta che forte dell’appoggio di tanti magistrati continua la sua battaglia senza ripensaenti.

Confermata intanto l’assemblea in programma nell’aula magna del palazzo di giustizia il 18 marzo, giorno di astensione dalle udienze. Accanto al presidente del consiglio dell’ordine forense, Vittorio Melone, ci saranno il procuratore capo , Giampiero Di Florio, il presidente del Tribunale, Bruno Giangiacomo, rappresentanti politici regionali e locali. “Andremo a Roma”, precisa Angela Pennetta “a prescindere dalle assicurazioni che riceveremo quel giorno. E’ tempo di passare dalle promesse e dalle buone intenzioni ai fatti concreti. Per Vasto e per il suo tribunale non c’è più tempo da perdere. La signorilità di questa terra e l’eleganza nel tacere le ingiustizie subite in questi anni , è stata interpretata come una resa. Non è affatto così”, conclude l’avvocato Pennetta.

Paola Calvano (Il Centro)

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