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Frana di Via Tre Segni, ora arrivano 57mila euro

Dissesto idrogeologico. Le ferite della città crescono, ma fortunatamente presto potranno partire i primi interventi. Il sindaco, Francesco Menna la scorsa settimana ha ricevuto una lettera dall’ex presidente vicario della Regione, Giovanni Lolli.

In qualità di commissario straordinario per il dissesto idrogeologico, Lolli ha comunicato al primo cittadino che il ministero dell’ambiente ,con una nota indirizzata a fine gennaio alla Regione, ha comunicato che Vasto è stata inserita nell’elenco delle località a rischio e beneficerà di un finanziamento di 57.750,00 euro per la progettazione esecutiva dell’intervento di consolidamento di via Tre Segni.

Una goccia nell’oceano di fondi che sarebbero necessari, ma è un passo importante . Il sindaco Menna ha redatto sei schede di altrettanti punti bisognosi di aiuto e confida nell’attenzione del governo nazionale affinchè i fondi che erano già stati destinati alla città vengano erogati. Dopo il terremoto del 14 agosto 2018 la crepa sul Belvedere Adriatico, si è allargata. Sono molti a leggere in quella crepa preoccupanti segni di cedimento. Il Comune è tornato a invocare i finanziamenti promessi dallo Stato alla Regione e bloccati dalle lungaggini burocratiche. Storici ed esperti suggeriscono di eseguire gli interventi di risanamento prima possibile per evitare un possibile smottamento.

Il Comune si sta occupando anche di Palazzo D’Avalos. A fine anno è stata firmata una convenzione con il Genio civile per evitare lo slittamento del muro di contenimento dei giardini napoletani. Ma le ferite della città sono tante. Partendo da Montevecchio e via Vilignina, e arrivando a San Biagio e Punta Penna si passa per il costone di San Michele, la Loggia Ambling, e Via Adriatica, dove nuove crepe e nuovi smottamenti da mesi si vanno evidenziando. ” Confidiamo nell’attenzione dello Stato”, dice il sindaco.

L’assessore Giuseppe Forte mesi fa ha reclamato l’arrivo in città di cospicue somme a suo dire già destinate da diversi anni al problema. E intanto c’è chi punta il dito sugli abbondanti rivoli d’acqua presenti nel sottosuolo. L’ultimo intervento di consolidamento e captazione delle acque è stato fatto nel 2010 al di sotto del Castello Aragona e in via Tre Segni. Nel 2011 il Comune ha speso gli ultimi 300mila euro ottenuti dal servizio Difesa del suolo della Regione, nell’ambito del programma di mitigazione del rischio idrogeologico. E intanto i sintomi dell’antico male, la fragilità morfologica, tornano a manifestarsi in maniera preoccupante.

Paola Calvano (il centro)

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