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“Ospedali, i milioni sono bloccati. Ecco perché”

Non usa mezzi termini Giovanni Legnini quando afferma: «Continua la passerella di ministri, vicepremier, leader di partito in Abruzzo con una frequenza senza precedenti nella storia delle elezioni della nostra e di altre regioni». E aggiunge: «Da un lato sostengono di essere sicuri della vittoria, sia la destra che i 5 stelle, dall’altro, tra una lite e l’altra che quotidianamente si consuma nel governo gialloverde, fanno una puntata in Abruzzo evidentemente spinti da una crescente preoccupazione per il consenso attorno alla mia candidatura a presidente e dei candidati delle 8 liste che mi sostengono».

LA RISPOSTA. «Oggi è stata la volta del ministro della Salute, Giulia Grillo, la quale così come è già avvenuto per i tanti ministri in visita in Abruzzo, non ha preso nessun impegno o indicato alcuna via per affrontare i problemi della sanità abruzzese. Si è limitata a dire che ci sono 228 milioni per l’edilizia sanitaria, omettendo di specificare che sono stati stanziati dai precedenti governi, di cui 143 milioni già resi disponibili dal governo Gentiloni e che, per essere spesi, attendono il parere definitivo del Nucleo Investimenti del Ministero della Salute, non ancora emanato a 8 mesi dall’insediamento del Governo».

E ANCORA: «Quanto alla rete ospedaliera e alla sorte dei piccoli ospedali, il ministro ha testualmente affermato di non essere nelle condizioni di dire “dove, quando, come è perché” sarà possibile rivedere la rete ospedaliera». Secondo Legnini: «Con il recupero dell’autonomia, conseguente all’uscita dal commissariamento e al prossimo superamento del piano di rientro, con la riduzione dei debiti, e con un po’ di risorse in più che dovranno esserci attribuite in virtù dell’aumento dei livelli essenziali di assistenza (i Lea, ndr), oltre che con una rigorosa politica di lotta agli sprechi, l’accentramento di appalti e acquisti, e la riduzione della spesa farmaceutica, avremo maggiori poteri e maggiori risorse».

NO AI PROJECT. «I nostri obiettivi», continua Legnini, «sono quelli di provvedere ad una nuova programmazione della rete ospedaliera, valorizzando il ruolo dei piccoli ospedali per far sì che il diritto alla salute sia garantito a tutti; disporre nuove assunzioni di personale medico e paramedico; rafforzare la rete dell’emergenza/urgenza e la sanità del territorio; sviluppare una politica di investimenti sull’innovazione digitale e tecnologica e sull’edilizia sanitaria, anche superando i progetti di finanza (come a Chieti, ndr) se il governo sbloccherà e aumenterà le risorse pubbliche a disposizione».

IL PROGETTO. Legnini annuncia «un’importante riforma che preveda l’istituzione di una forte struttura unica regionale, guidata da tecnici competenti e indipendenti, per accentrare la programmazione degli investimenti, gli appalti e gli acquisti assorbendo anche le funzioni dell’Agenzia Sanitaria Regionale. In tal modo i direttori delle Asl e tutta la dirigenza, da selezionare esclusivamente per capacità e merito», sottolinea, «non dovranno più impicciarsi di appalti e acquisti ma si dedicheranno solo a far funzionare il sistema sanitario, valorizzare le professionalità, ridurre le liste di attesa e la mobilità passiva».

LA STOCCATA FINALE. «Mentre i ministri vengono a fare propaganda, mettendo in ombra i loro candidati, noi siamo impegnati a sviluppare un confronto con gli operatori della sanità e con la società abruzzese per promuovere il nostro ambizioso progetto».

IL PATTO. Il candidato presidente ha sottoscritto la Carta dei diritti delle persone con sclerosi multipla, con la quale l’Aism rivendica il diritto alla salute, alla ricerca, al lavoro, all’autodeterminazione, all’inclusione. «Sono ancora troppe le difficoltà che migliaia di famiglie abruzzesi di persone affette da sclerosi, autismo, Sla, Sma e patologie rare e neurodegenerative vivono ogni giorno nell’assistere i propri familiari. «La Regione ha il dovere di compiere ogni sforzo per sostenerle», conclude.

Lorenzo Colantonio (Il Centro)
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