Il 5 agosto 2018 era finita in manette con altre 3 persone per detenzione e spaccio di droga. Gli investigatori trovarono anche della droga nella sua casa e la consideravano la mente di una organizzazione dedita allo spaccio.
Cristina Spada, 43 anni difesa dall’avvocato Marisa Berarducci ha ottenuto dalla Cassazione l’annullamento dell’ordinanza di custodia cautelare. ” La mia cliente è tornata libera”, conferma l’avvocato Berarducci.
A mettere nei guai la donna erano state le 500 dosi di droga, trovate il 5 agosto dalle unità cinofile della questura di Pescara e dagli uomini del commissariato di Vasto nella sua casa. In carcere con lei finì anche Mirko Di Giacomo, mentre per Achille De Rosa ed altri due arrestati scattarono i domiciliari. L’attività venne avviata dalla polizia di Stato con il supporto del sistema di videosorveglianza. L’attività di spaccio venne collegata ad un gesto intimidatorio compiuto a Vasto da un pregiudicato sansalvese. Al vertice dell’organizzazione dedita allo spaccio a giudizio della Procura e degli investigatori ci sarebbe stata proprio Cristina Spada . La donna secondo l’accusa si sarebbe occupata di commissionare gli acquisti e di gestire lo spaccio di droga. Ed è proprio questa l’accusa contestata dal difensore della donna.
” La mia cliente non ha mai diretto alcuna associazione illegale dedita allo spaccio”, ha ribadito ieri l’avvocato Marisa Berarducci, soddisfatta per l’esito del ricorso in Cassazione. I giudici della Cassazione hanno accolto le richieste di scarcerazione per la Spada in base alle argomentazioni addotte dalla difesa. La donna e le altre persone arrestate con lei 5 mesi fa attendono ora il processo. La magistratura vastese nel mese di ottobre ha chiesto per tutti il giudizio con rito immediato.
Paola Calvano (il centro)