É stato interrogato martedì 15 gennaio il 20enne che la notte di capodanno ha abusato brutalmente della sua amica, anch’essa 20enne. Maria Assunta Baranello, avvocato del ragazzo, non parla. Bocche cucite e massimo riserbo dunque per una vicenda che ha sconvolto non solo la vita della ragazza e delle famiglie ma anche un intero paese che ancora non riesce a credere a quanto accaduto.
Agli atti restano comunque i certificati dell’ospedale che confermano l’abuso subito, gli abiti sequestrati della ragazza e del ragazzo, l’auto nella quale è avvenuto il presunto abuso. Sentiti anche gli amici che quella sera erano con loro. “Sono andati via dal locale insieme, ma al bar non sono mai arrivati”, confermano.
Cosa sia accaduto e perché non si sa. Gli inquirenti non parlano e stanno raccogliendo tutti le informazioni necessarie per capire quanto le stesse possano confermare o confutare la colpevolezza del ragazzo. Bocche cucite e massimo riserbo. Il caso è delicato.
IL FATTO. E’ accaduto tutto la notte di Capodanno. Sembrava una fine dell’anno come tutte. Una cena a casa di amici, poi insieme a ballare in una discoteca e all’alba tutti a far colazione. Ma la ragazza e il suo miglior amcio al bar Jolly di Campobasso non sono mai arrivati. Il ragazzo ha imboccato un’altra strada della zona industriale, quella che conduce alla Seac e lì ha brutalmente abusato della ragazza. A nulla sono valsi i tentativi della stessa di liberarsi dalla ferocia dell’amico che dopo averla violentata l’ha riportata a casa dove ha avuto la forza e il coraggio di raccontare tutto alla famiglia. Condotta all’ospedale, i sanitari hanno certificato la violenza. Tutto il paesino alle porte di Campobasso è sotto choc. La macchina dove è avvenuto l’abuso sessuale, gli indumenti della ragazza e del ragazzo sono sotto sequestro.
Laura Rongoni
