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Novità rossettiane: iniziative e inediti ritrovati

Il 29 novembre ha avuto inizio il corso di Alta Formazione intitolato La rete dei saperi , che coinvolge insegnanti degli istituti superiori di Vasto e dintorni. Grande è stato il riscontro per la lezione inaugurale del prof. Carlo Toffalori, matematico insigne, sul tema Matematica e Letteratura. Gli altri interventi del ciclo sono previsti nel mese di gennaio.

Intanto però vanno segnalate alcune importanti novità sul piano filologico e documentario: il ritrovamento del manoscritto dell’ epitalamio, cioè canto nuziale, scritto da Gabriele Rossetti in occasione delle nozze della Regina Vittoria con Alberto di Sassonia. Il manoscritto, su foglio recto e verso, 20×25, ora in possesso del Centro Europeo di Studi Rossettiani, proviene dal collezionismo fiorentino e costituisce un reperto di grande valore, se non altro perché, alla luce delle ricerche finora effettuate, era stato segnalato dal biografo inglese E.R. Vincent nel 1936 figurare tra gli autografi della Biblioteca per la Storia del Risorgimento del Vittoriano di Roma. Un testo che documenta poeticamente nel 1840 (data delle nozze dei due regnanti) l’ evento di cronaca ‘rosa’ più importante di allora, in cui Gabriele Rossetti plaude alla figura della Regina nota per aver improntato di sé un’intera epoca(63 anni di Regno) non a caso detta «vittoriana», la più ricca sul piano della cultura inglese. Rossetti, già avanti negli anni e professore al Kings College, rende dunque omaggio a quella sovrana che le permette di vivere nella gloriosa Inghilterra una vita tranquilla, circondato dall’affetto dei suoi figli. Il poeta si esprime con il suo linguaggio d’occasione e, tra Venere e Giunone e altre citazioni mitologiche, esprime il suo affetto  e la sua commossa partecipazione all’evento: Per Alberto e per Vittoria, / Sacri oggetti al nostro cor, / Cantiam l’inno della gloria, / Cantiam l’inno dell’amor. L’auspicio di Rossetti fu ripagato, visto che la «nonna d’Europa» – come veniva detta la sovrana – diede alla luce nove figli e, di conseguenza, quarantadue nipoti, imparentati con mezza Europa.

C’è inoltre da segnalare la scoperta di un ritratto inedito di Gabriele Rossetti proveniente dalla collezione di Samuel Bancroft, il celebre collezionista di cose rossettiane (nel suo archivio si contano lettere di Dante Gabriel, di Christina, di William Michael e altri cimeli). L’immagine, stampata su una carta da visita dei fratelli Alinari, ci riconsegna un Rossetti giovane del 1822, «con folta capigliatura corvina e in abito elegante», come si legge in un recente studio di Mirko Menna, Storia di un ritratto inedito di Gabriele Rossetti, pubblicato in volume miscellaneo da Carabba a ottobre 2018 . Sul retro si legge la scritta «with Seymour Kirkup’s best regards», ossia «con i migliori auguri di…». Ma chi era costui? Il barone Kirkup era tra i più affezionati sodali di Rossetti, anche per le sue competenze esoteriche e misteriosofiche; era colui  che partecipò con un gruppo di storici dell’arte al rinvenimento sulla parete del Bargello a Firenze, di uno dei ritratti più fedeli di Dante dipinto da Giotto o dalla sua scuola tra il 1336 e il 1337.  Era il 1840 e lo stravagante Kirkup, corrompendo un custode, si fa rinchiudere nel Bargello per copiare il ritratto del Dante giottesco, l’unico a non avere il naso aquilino ma «dolce». Sarà l’unica testimonianza di quel ritratto, prima dello sciagurato restauro ordinato dal Granduca di Toscana. La copia del ritratto fu inviata a Gabriele Rossetti, il che spiega perché il Dante di Dante Gabriel ha il naso «dolce».

Su questo episodio si incentra il libro Il naso di Dante di Pier Luigi Vercesi (Neri Pozza, 2018) che dall’autore sarà presentato a Vasto a fine febbraio, durante una Giornata di studio dedicata ai recenti documenti acquisiti dal Centro Rossetti. Il volume, recensito da Alessandro Cianci (qui in allegato), sta trovando pieno riscontro tra studiosi e appassionati del filone del Dante esoterico. In quella circostanza, peraltro, sarà dato conto anche del programma dei «Giovedi Rossettiani 2019», che anche quest’anno si annuncia pieno di sorprese.

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