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Via libera ai rifiuti, Comune pronto al ricorso

Ha avuto un iter lungo ben tredici anni, ma alla fine è arrivato il disco verde. Il Comitato di coordinamento regionale Via (valutazione di impatto ambientale) ha dato parere favorevole, anche se con alcune prescrizioni, al progetto per la realizzazione di una discarica da 150mila metri cubi in località Cicella di Furci, presentato dalla società Vallecena srl dell’imprenditore vastese,  Gianni Petroro.

Un esito che ha avuto l’effetto di una doccia fredda per l’amministrazione comunale di Furci – da sempre in prima linea contro l’impianto – e  per il  Comitato cittadino per la difesa del comprensorio. Non si esclude la presentazione di un ricorso al Tar. Deciso a percorrere tutte le strade per impedire la realizzazione dell’impianto è il sindaco di Furci, Angelo Marchione che in questi anni ha seguito il lungo iter del progetto che, in ogni caso, anche se realizzato, dovrà attenersi alle prescrizioni del Comitato di coordinamento regionale, inerenti l’elenco dei rifiuti Cer “che dovranno rispondere ai criteri di ammissibilità stabiliti dal decreto ministeriale del 27 settembre 2010 e dalle linee guida Ispra”.

Dovrà, inoltre essere effettuato “un monitoraggio della falda con cadenza trimestrale in contraddittorio con il distretto Arta di Chieti”.

Il parere dell’organismo regionale è stato espresso all’unanimità dai componenti presenti alla seduta, tra cui l’esperto ambientale Massimo Colonna.

Novità anche sul fronte della maxi-discarica per rifiuti non pericolosi da 180mila metri cubi da realizzare vicino al Polo tecnologico del Consorzio intercomunale che gestisce l’impianto di compostaggio e di riciclaggio di Valle Cena. In questo caso l’ok arriva dal comune di Cupello che, tramite il proprio ufficio tecnico,  ha rilasciato l’autorizzazione paesaggistica al progetto con la prescrizione che dovranno essere messe a dimora alberature ed elementi vegetazionali “che limitano la vista dai luoghi pubblici degli elementi edilizi, delle attrezzature e delle attività”.

In sostanza l’invaso proposto dalla Cupello Ambiente, la società dell’imprenditore pugliese Rocco Bonassisa che gestisce la terza vasca del Civeta, è compatibile con il paesaggio circostante ma a condizione che si piantino alberi che ne coprano la vista. Prescrizioni a parte quello che ai cittadini appare singolare è che il progetto stia andando avanti nell’iter nonostante non sia contemplato nel piano regionale di gestione integrata dei rifiuti – che si occupa solo di impiantistica pubblica – come affermato a più riprese dal sottosegretario alla presidenza della Regione con delega all’ambiente, Mario Mazzocca.

Anna Bontempo (Il Centro)

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