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Cotir, dal giudice per la sentenza non rispettata

Torna davanti ai giudici la vertenza Cotir. La Regione, nonostante la sentenza pronunciata dal tribunale di Vasto nove mesi fa e che impone all’ente il riconoscimento a 14 dipendenti assunti dopo un concorso, lo status di dipendenti pubblici, non ha fatto nulla. Il prossimo 7 dicembre l’avvocato Carmine Di Risio rappresenterà davanti ai giudici i lavoratori che avevano intentato la causa di lavoro chiedendo che non venga più procrastinato il riconoscimento giuridico della qualifica di “dipendenti pubblici” e nel frattempo vengano versati gli arretrati.

Nonostante gli inviti ad attivare tutte le procedure previste, il governo regionale tace. Anzi. La delibera di Giunta numero 481 del 5 luglio 2018 stanzia 800 mila euro a favore del Crua (ex Crab) ma esclude completamente il centro di ricerca vastese, diversamente da quanto approvato in Consiglio Regionale.

La delibera chiude ai lavoratori del Cotir ogni possibilità di percepire ( anche solo in parte) gli stipendi arretrati dopo anni di totale abbandono. L’avvocato Carmine di Risio ha accolto con incredulità la delibera. Il legale è stupito ancora di più dalla decisione della Provincia di costituirsi contro i dipendenti del Cotir che hanno legittimamente impugnato quella delibera davanti al TAR, chiedendone l’annullamento.

“Quattordici tecnici, che ho rappresentato”, ricorda l’avvocato Di Risio “grazie alla sentenza del febbraio 2018 avrebbero dovuto ottenere la ricollocazione in un ente pubblico. Anche gli altri 13 dipendenti hanno maturato dei diritti che vanno rispettati”.

In difesa dei lavoratori del Cotir ieri si è schierato anche il consigliere regionale Mauro Febbo.Una Provincia“, annota Febbo, “come quella di Chieti alle prese con gravi problemi di bilancio, difficoltà nel far partire gli appalti e seri problemi nel trovare risorse per la manutenzione ordinaria di strade e scuole, riesce a trovare tempo e soprattutto risorse economiche per costituirsi contro dei lavoratori che da anni vivono un disagio e una vicenda assurda. In occasione dei finanziamenti precedenti in favore dei Centri di ricerca abruzzesi, il Cotir era sempre stato considerato dalla Regione. Non vorrei” ipotizza Febbo “che questi 800 mila euro fossero destinati esclusivamente a sanare precedenti debiti del Consorzio di Ricerca Unico Abruzzese (Crua). La Provincia pur essendo socia del Cotir da anni non versa le proprie quote mentre i dipendenti hanno vinto la causa per il riconoscimento del loro rapporto di lavoro pubblico”.

Dopo quasi cinque anni di promesse insomma gli ex lavoratori attendono ancora delle risposte dal Governo regionale ma soprattutto i soldi che hanno onestamente guadagnato.

Paola Calvano (Il Centro)

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