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Droga e spari, giudizio immediato

Operazione Clean shirt: sarà giudicato con rito abbreviato l’8 gennaio 2019 il gruppo arrestato a luglio dalla polizia con 500 dosi di droga, (30.000 euro il valore della cocaina trovata, 25.000 euro quello dell’eroina) , 7.000 euro in contanti e una serie incredibile di sostanze già tagliate pronte all’uso.

Davanti al giudice compariranno Cristina Spada, arrestata in flagranza di reato, Mirko Di Giacomo, Achille De Rosa, Piero Di Carlo e Rocco Di Rocco.

L’ attività di indagine partì 2 anni fa da alcuni spari contro una attività che vende materiale veterinario e per animali in corso Mazzini a Vasto. Probabilmente si trattava di una faida e su questo particolare stanno ancora indagando. Da qui sono comunque partite le indagini il 7 ottobre 2016. L’attività avviata dalla polizia ha permesso di accertare grazie al sistema di videosorveglianza di alcuni privati e del Comune che l’autore del gesto intimidatorio aveva in uso una utilitaria di colore rosso. Il giorno stesso dopo lunghe ricerche tra Vasto e San Salvo gli uomini dell’anticrimine hanno accertato che l’auto era usata da un sansalvese noto alle forze dell’ordine.

E’ stato aperto un fascicolo di indagine in seno alla Procura di Vasto che ha avvisato anche L’Aquila ipotizzando anche il metodo mafioso. Gli investigatori hanno acquisito elementi di prova dell’esplosione di colpi di arma da fuoco contro l’attività commerciale a carico di Piero Di Carlo.

Al vertice dell’attività illecita di spaccio, secondo l’accusa, ci sarebbe stato Cristina Spada che si occupava di commissionare gli acquisti e di gestire lo spaccio di droga. Ruolo importante avrebbe avuto anche Mirko Di Giacomo.

A coordinare le indagini è stato il Procuratore della Repubblica Giampiero Di Florio con il sostituto procuratore Gabriella De Lucia. La Procura aveva chiesto per gli accusati il rito immediato. L’avvocato Antonello Cerella difensore di Di Giacomo e i colleghi a quel punto hanno chiesto il giudizio abbreviato.

L’avvocato Marisa Berarducci difensore di Rocco Di Rocco, ha più volte ribadito che una posizione a parte è quella del suo cliente che ha avuto solo la sfortuna di trovarsi nel luogo sbagliato al momento sbagliato, ma non c’entra nulla con la vicenda.

“L’indagine”, ricorda il legale “che ha portato all’arresto dei 5 partì dall’esplosione di un colpo di pistola calibro 7,65 contro un negozio in corso Mazzini a Vasto, il 7 ottobre 2016. ” Un episodio con il quale Di Rocco non c’entra nulla”, insiste la Berarducci.

Paola Calvano (Il Centro)

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